Poco meno di mille dollari: con questa cifra un team di ricerca è riuscito a raccogliere, per anni, traffico satellitare geostazionario non cifrato . È una cifra bassa — e questo è il punto: la vulnerabilità non risiede in hardware esoterico ma in pratiche di configurazione e in assunzioni sbagliate sull’obscurity del mezzo. Come hanno fatto  Il principio è semplice: molte stazioni geostazionarie trasmettono segnali che coprono vaste porzioni di superficie; un’antenna direzionale, anche piccola, orientata correttamente riesce a ricevere quei segnali. I ricercatori hanno usato un setup economico, software-defined radio  e tool open-source  per decodificare e analizzare flussi IP e VoIP. L’operazione è passiva: non si inviano pacchetti né si interferisce — si ascolta. Perché questo è rilevante? Perché la trasmissione on-air non cifrata rimane leggibile a chiunque abbia l’antenna. Non c’è bisogno di attacchi sofisticati o di accessi privilegiati: basta la linea di vista e il know-how ...
L’innovazione principale del progetto Skymill è il posizionamento del generatore, e quindi della parte più pesante, direttamente a terra. Il rotore invece è in quota e viene collegato al generatore tramite un cavo speciale che trasmette la rotazione tra i due elementi.
Il rotore, costruito con materiali innovativi estremamente flessibili e resistenti, è sostenuto dal vento stesso tramite un kite insieme ad un pallone aerostatico che serve solo in totale assenza di vento o durante le operazioni di manutenzione per sollevare o portare a terra in sicurezza il sistema. Vi è quindi un doppio sistema di sostegno per aumentare l’affidabilità e la sicurezza.
L’aerostato è appositamente costruito con materiali all’avanguardia che riducono ad un livello insignificante la perdita di gas elio eliminando così lunghe e costose ricariche.
Le pale del rotore sono studiate specificatamente per questa applicazione, molto più flessibili e leggere di quelle tradizionali per ridurre al minimo il peso in volo ed adattarsi autonomamente e senza rotture ai diversi carichi del vento (non c’è il rischio che urtino il palo di sostegno).
Il cavo di collegamento è anch’esso appositamente progettato per questo scopo e fabbricato con materiali innovativi antitorsione, ultraleggeri ed estremamente resistenti.
Il funzionamento è molto semplice: l’energia cinetica del vento causa la rotazione del rotore che viene trasmessa al generatore tramite il cavo di collegamento. Il peso del rotore e del cavo viene sostenuto dal vento tramite la vela e l’aerostato.
Tutto ciò consente di arrivare a quote anche di 1km e di raggiungere venti praticamente sempre presenti in quasi ogni parte della terra. È infatti ormai nota la costanza e la potenza del vento a quote superiori di 800m. E’ utile notare che a soli 200/300 metri di quota la produzione è già sensibilmente maggiore rispetto ai 60 metri dei sistemi tradizionali.
Skymill è un sistema semplice e per questo riduce i rischi di malfunzionamento e i costi di manutenzione, può essere installato praticamente ovunque con grandi rendimenti e senza particolari vincoli paesaggistici.
I costi industriali di produzione sono allineati, a parità di potenza nominale, a quelli di un generatore eolico tradizionale ma con un rendimento notevolmente superiore.
video qui
Il rotore, costruito con materiali innovativi estremamente flessibili e resistenti, è sostenuto dal vento stesso tramite un kite insieme ad un pallone aerostatico che serve solo in totale assenza di vento o durante le operazioni di manutenzione per sollevare o portare a terra in sicurezza il sistema. Vi è quindi un doppio sistema di sostegno per aumentare l’affidabilità e la sicurezza.
L’aerostato è appositamente costruito con materiali all’avanguardia che riducono ad un livello insignificante la perdita di gas elio eliminando così lunghe e costose ricariche.
Le pale del rotore sono studiate specificatamente per questa applicazione, molto più flessibili e leggere di quelle tradizionali per ridurre al minimo il peso in volo ed adattarsi autonomamente e senza rotture ai diversi carichi del vento (non c’è il rischio che urtino il palo di sostegno).
Il cavo di collegamento è anch’esso appositamente progettato per questo scopo e fabbricato con materiali innovativi antitorsione, ultraleggeri ed estremamente resistenti.
Il funzionamento è molto semplice: l’energia cinetica del vento causa la rotazione del rotore che viene trasmessa al generatore tramite il cavo di collegamento. Il peso del rotore e del cavo viene sostenuto dal vento tramite la vela e l’aerostato.
Tutto ciò consente di arrivare a quote anche di 1km e di raggiungere venti praticamente sempre presenti in quasi ogni parte della terra. È infatti ormai nota la costanza e la potenza del vento a quote superiori di 800m. E’ utile notare che a soli 200/300 metri di quota la produzione è già sensibilmente maggiore rispetto ai 60 metri dei sistemi tradizionali.
Skymill è un sistema semplice e per questo riduce i rischi di malfunzionamento e i costi di manutenzione, può essere installato praticamente ovunque con grandi rendimenti e senza particolari vincoli paesaggistici.
I costi industriali di produzione sono allineati, a parità di potenza nominale, a quelli di un generatore eolico tradizionale ma con un rendimento notevolmente superiore.
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