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martedì 26 luglio 2011

Rainwater Harvesting: la raccolta dell’acqua piovana diventa una scienza


Il fenomeno della siccità è un problema in costante aumento, diretta conseguenza dei cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo non così tanto lentamente negli ultimi anni.
Paradossalmente, ci sono altre zone nel resto del mondo dove le piogge cadono in abbondanza, producendo frequenti allagamenti.
L’acqua piovana è un’utile risorsa ambientale completamente sottovalutata, se consideriamo che sono ancora poche le strutture pubbliche e private dedite alla raccolta e alla conservazione.
L’usanza è in realtà molto antica, risale al periodo degli antichi Romani, i quali dotavano la Domus di una vasca denominata impluvium, la quale era posta nell’atrio dell’abitazione;  questa era collegata ad una cisterna, di modo che in condizioni di penuria venisse garantita la piena disponibilità.
Pensate a quanta acqua potremmo risparmiare oggi per irrigare orti e giardini, lavare il proprio cane, per le cassette di scarico dei wc e via di seguito. La pratica di conservazione e riutilizzo dell’acqua piovana è conosciuta internazionalmente come Rainwater Harvesting.
In America è nata un’associazione no-profit, l’American Rainwater Catchment Systems Association (Arcsa), che cerca di diffondere la cultura del riciclo dell’acqua oramai da più di 15 anni.
Lo Stato di Washington ha messo a disposizione dei cittadini anche un ufficio informazioni per tutti coloro che volessero dotarsi di un serbatoio, mentre on line è possibile calcolare la quantità di acqua mediante un software denominato “Rainwater harvesting calculator“.
Raccogliere l'acqua piovana: una risorsa per le nostre case
Sono molte le aziende che hanno sviluppato sistemi di filtraggio dell’acqua piovana, garantendo un’ottima qualità. E’ bene infatti essere molto cauti nel caso in cui si voglia fare un uso domestico dell’acqua raccolta, considerando che l’acqua è un potente solvente ed è capace di portare con sè tutte le sostanze inquinanti che incontra. L’acqua piovana, ricordiamolo, NON E’ ASSOLUTAMENTE POTABILE, potrebbe essere contaminata da agenti atmosferici, parassiti, batteri, virus.
Rifacendoci alla situazione italiana, qual è il grado di diffusione della Rainwater Harvesting?
Ci sono alcuni Comuni, fra cui spicca Carugate in provincia di Milano, che oltre ad imporre il riduttore di flusso nei rubinetti, hanno anche incentivato il recupero dell’acqua, prevedendo l’installazione di una cisterna sotterranea da cui si ottiene non solo acqua per l’esterno, ma anche per l’interno, quindi lavatrice e lavastoviglie per fare un esempio.
Venezia invece due artiste, Marjetica Potrc e Marguerite Kahrl, hanno sviluppato un progetto di raccolta per un’azienda agricola dell’isola di Sant’Erasmo. L’acqua viene incanalata direttamente dai tetti delle serre, grazie ad un sistema energetico basato su pannelli fotovoltaici. In tal modo si è completamente svincolati dalle falde acquifere a cui fanno ricorso le isole veneziane per rifornirsi di acqua dolce.
Un altro bell’esempio arriva dal Comune di Sant’Ilario d’Enza (RE), dove è stato realizzato un invaso permeabile che va ad arricchire le falde acquifere in condizioni di siccità.
I numeri sono però ancora pochi, mancano gli incentivi a livello nazionale che potrebbero spingere le famiglie e le imprese a riqualificare i propri immobili.
Speriamo di potervi aggiornare presto con buone novità!