La Somalia sta fronteggiando la grave emergenza medico umanitaria che ha colpito circa un terzo della popolazione. I bambini sono le principali vittime della malnutrizione.
Si stima che entro la fine del 2011 saranno 500.000 i profughi somali che avranno cercato rifugio in Kenya, stremati dalla siccità e dal conflitto ventennale che ha messo in ginocchio il paese. Migliaia di persone stanno raggiungendo anche l'Etiopia. I campi profughi non sono in grado di accogliere l'enorme flusso di persone e la gente si accampa nel deserto senza riparo, in condizioni igieniche precarie, senza acqua e senza cibo.Una prolungata siccità, come non si vedeva da decenni, colpisce la Somalia costringendo molte persone a lasciare i propri beni e le proprie case.
La scarsità dei raccolti, l'aumento dei prezzi dei cereali,le violenze del conflitto armato che da vent'anni interessa il paese , hanno determinato un repentino aumento dei casi di malnutrizione, con un tasso che va oltre il doppio della soglia di emergenza. La situazione sta peggiorando di giorno in giorno.Circa un bambino su tre risulta gravemente malnutrito, con notevole perdita di peso, segni di deperimento e edemi nutrizionali. La malnutrizione spesso si associa ad altre devastanti patologie, come la TBC, la malaria, la polmonite.
Nonostante la situazione in Somalia sia molto complessa dal punto di vista della sicurezza, anche grazie alla sua imparzialità e indipendenza finanziaria MSF continua ad essere l'unica organizzazione medica che accede a determinate aree del paese.
Le équipe di MSF sono dislocate in diverse aree della Somalia e assistono i rifugiati che, stremati, passano la frontiera per andare in Etiopia e in Kenya.
"La maggior parte dei nostri programmi nutrizionali in Somalia hanno superato il limite delle proprie capacità e al momento abbiamo in cura più di 3.400 bambini. Gestiamo progetti di nutrizione d'emergenza in diverse località nelle regioni di Lower Juba, Galgaduud, Mudug, Lower Shabelle e Bay. Nelle scorse settimane è aumentato in modo esponenziale il numero di persone che affronta viaggi di centinaia di chilometri per assicurare ai propri figli malnutriti l'assistenza necessaria" spiega Joe Belliveau, responsabile operativo di MSF.
Le équipe di MSF sono al lavoro anche in Etiopia e in Kenya per soccorrere le migliaia di rifugiati somali che cercano riparo nei campi profughi di Dadaab e Liben, fornendo assistenza medica primaria di base e distribuendo cibo supplementare.
Sono circa 10.000 bambini con malnutrizione severa e moderata trattati da MSF nel campo profughi di Dadaab in Kenya e circa 7.000 nel campo profughi di Liber in Etiopia.
Per gli ultimi aggiornamenti sulla situazione in Somalia clicca qui.
Per far fronte a questa emergenza abbiamo urgente bisogno di fondi per provvedere all'acquisto di materiali di primo soccorso, attrezzature mediche, vaccini, antibiotici, razioni di cibo terapeutico pronto all'uso (RUTF).
Si stima che entro la fine del 2011 saranno 500.000 i profughi somali che avranno cercato rifugio in Kenya, stremati dalla siccità e dal conflitto ventennale che ha messo in ginocchio il paese. Migliaia di persone stanno raggiungendo anche l'Etiopia. I campi profughi non sono in grado di accogliere l'enorme flusso di persone e la gente si accampa nel deserto senza riparo, in condizioni igieniche precarie, senza acqua e senza cibo.Una prolungata siccità, come non si vedeva da decenni, colpisce la Somalia costringendo molte persone a lasciare i propri beni e le proprie case.
La scarsità dei raccolti, l'aumento dei prezzi dei cereali,le violenze del conflitto armato che da vent'anni interessa il paese , hanno determinato un repentino aumento dei casi di malnutrizione, con un tasso che va oltre il doppio della soglia di emergenza. La situazione sta peggiorando di giorno in giorno.Circa un bambino su tre risulta gravemente malnutrito, con notevole perdita di peso, segni di deperimento e edemi nutrizionali. La malnutrizione spesso si associa ad altre devastanti patologie, come la TBC, la malaria, la polmonite.
Nonostante la situazione in Somalia sia molto complessa dal punto di vista della sicurezza, anche grazie alla sua imparzialità e indipendenza finanziaria MSF continua ad essere l'unica organizzazione medica che accede a determinate aree del paese.
Le équipe di MSF sono dislocate in diverse aree della Somalia e assistono i rifugiati che, stremati, passano la frontiera per andare in Etiopia e in Kenya.
"La maggior parte dei nostri programmi nutrizionali in Somalia hanno superato il limite delle proprie capacità e al momento abbiamo in cura più di 3.400 bambini. Gestiamo progetti di nutrizione d'emergenza in diverse località nelle regioni di Lower Juba, Galgaduud, Mudug, Lower Shabelle e Bay. Nelle scorse settimane è aumentato in modo esponenziale il numero di persone che affronta viaggi di centinaia di chilometri per assicurare ai propri figli malnutriti l'assistenza necessaria" spiega Joe Belliveau, responsabile operativo di MSF.
Le équipe di MSF sono al lavoro anche in Etiopia e in Kenya per soccorrere le migliaia di rifugiati somali che cercano riparo nei campi profughi di Dadaab e Liben, fornendo assistenza medica primaria di base e distribuendo cibo supplementare.
Sono circa 10.000 bambini con malnutrizione severa e moderata trattati da MSF nel campo profughi di Dadaab in Kenya e circa 7.000 nel campo profughi di Liber in Etiopia.
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Per far fronte a questa emergenza abbiamo urgente bisogno di fondi per provvedere all'acquisto di materiali di primo soccorso, attrezzature mediche, vaccini, antibiotici, razioni di cibo terapeutico pronto all'uso (RUTF).
Con 18.500 euro possiamo acquistare un kit emergenza, appositamente studiato per rispondere agli iniziali bisogni di accesso alle cure primarie di una popolazione sfollata. Contiene infatti strumenti medici e farmaci essenziali per trattamenti semplici di primo soccorso per 10.000 persone per tre mesi. Con 1.000 euro possiamo vaccinare 750 bambini contro il morbillo e la meningite. Con 500 euro possiamo assicurare un trattamento completo a base di alimenti terapeutici pronti all'uso per 10 bambini malnutriti. |
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con Bonifico bancario: Banca Popolare Etica – IBAN: IT58 D 05018 03200 000000115000.
Per informazioni: tel. 06 44 869234 begin_of_the_skype_highlighting 06 44 869234 end_of_the_skype_highlighting
Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Dal 1971 opera in oltre 60 paesi, portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie www.medicisenzafrontiere.itcon Bonifico bancario: Banca Popolare Etica – IBAN: IT58 D 05018 03200 000000115000.
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