«Meglio tardi che mai». È il motto del presidente di Salvalpolicella, Pieralvise Serego Alighieri, per sollecitare un dibattito costruttivo per la Valpolicella, il futuro della sua economia, la tutela del paesaggio e la qualità di vita dei suoi abitanti. «C'è ancora molto da salvare», sottolinea, «ma è necessario adoperarsi per favorire il recupero degli edifici esistenti, fermare l'abbruttimento e valorizzare le caratteristiche di questo territorio. La barca non sta affondando ma ha bisogno delle vele giuste per navigare sicura».
Secondo Serego Alighieri i tempi sono abbastanza maturi per affrontare cambi di prospettiva e intraprendere strade nuove, così come auspicato dal presidente onorario del Wwf Veneto Averardo Amadio. Salvapolicella e Wwf, infatti, condividono idee e strategie: stop a cemento, nuove lottizzazioni e centri commerciali; recupero dell'edilizia esistente; no a nuove attività industriali e ai campanilismi; sì a una pianificazione unitaria attraverso un parco della Valpolicella che coordini azioni e promozione al fine d'incrementare agricoltura e turismo. Per favorire il dibattito su questi temi, Salvapolicella sta organizzando per l'autunno un incontro con il professor Salvatore Settis, autore del libro «Paesaggio Costituzione Cemento – La battaglia per l'ambiente contro il degrado civile» (Einaudi).
«C'è bisogno di strategie per ragionare sul futuro di quest'area e il parco avrebbe proprio questo compito», continua Serego Alighieri, «se gestito in modo intelligente, infatti, è un ente super partes che governa il territorio pensando alle esigenze delle persone ma anche a quelle dell'economia locale. Un'economia che non può più avere a che fare con il cemento, ma che deve guardare al vino, alla gastronomia, all'accoglienza dei turisti. Prendiamo esempio dal Trentino Alto Adige».
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Fonte giornale L'arena del 12 Giugno 2011
Secondo Serego Alighieri i tempi sono abbastanza maturi per affrontare cambi di prospettiva e intraprendere strade nuove, così come auspicato dal presidente onorario del Wwf Veneto Averardo Amadio. Salvapolicella e Wwf, infatti, condividono idee e strategie: stop a cemento, nuove lottizzazioni e centri commerciali; recupero dell'edilizia esistente; no a nuove attività industriali e ai campanilismi; sì a una pianificazione unitaria attraverso un parco della Valpolicella che coordini azioni e promozione al fine d'incrementare agricoltura e turismo. Per favorire il dibattito su questi temi, Salvapolicella sta organizzando per l'autunno un incontro con il professor Salvatore Settis, autore del libro «Paesaggio Costituzione Cemento – La battaglia per l'ambiente contro il degrado civile» (Einaudi).
«C'è bisogno di strategie per ragionare sul futuro di quest'area e il parco avrebbe proprio questo compito», continua Serego Alighieri, «se gestito in modo intelligente, infatti, è un ente super partes che governa il territorio pensando alle esigenze delle persone ma anche a quelle dell'economia locale. Un'economia che non può più avere a che fare con il cemento, ma che deve guardare al vino, alla gastronomia, all'accoglienza dei turisti. Prendiamo esempio dal Trentino Alto Adige».
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Fonte giornale L'arena del 12 Giugno 2011