Per chi smaltisce rifiuti tossici e causa tumori alla popolazione e per i politici che lo permettono dovrebbe essere previsto l'ergastolo.
"In tutto il Basso Molise, zona servita da un acquedotto INQUINATO da sostanze cancerogene, migliaia di persone stanno sopravvivendo con l'acqua minerale. E' solo l'ultima di una serie di vicende che stanno colpendo l'ambiente della mia regione. Di recente sono stati incarcerati il presidente del Consorzio Industriale di Termoli e una cricca di smaltitori di rifiuti tossici, che sversavano materie pericolosissime (cancerogene) nei terreni agricoli, facendo credere agli agricoltori possessori dei terreni che erano "innocenti" rifiuti trattati, e utilizzabili come concimi. Quello che raccontate è ciò che sta avvenendo anche qui, nel Molise "incontaminato", come si sono sempre vantati i politici molisani. E che consentono questo, e tanto altro. Da noi i tumori sono in aumento esponenziale. Quando in passato hanno chiesto di istituire un Registro tumori, la proposta non è passata. Avevano paura che si scoprisse cosa stava accadendo. Di recente due trentenni sono morti a Termoli, gli ultimi anelli di una catena di morte. Facciamo tutti insieme qualcosa! BASTA con questa gente immorale, con questi VERMI, senza offesa per i vermi, che sono utilissimi a fecondare sanamente in terreno, a differenza di questa gentaglia che deve crepare, loro si, dei male che impongono a tante persone innocenti."
Gianni M.
http://www.beppegrillo.it/2011/01/il_molise_contaminato.html?s=n2011-01-03
Inchiesta Smaltimento nel depuratore del Consorzio industriale Rifiutopoli in Molise Arrestato Del Torto
Operazione «Open Gates» tra Termoli e Montenero: 10 misure di custodia cautelare, 4 in carcere
A finire in carcere nell'ambito dell'Operazione «Open Gates» condotta dal Noe di Campobasso, 10 persone interessate da misure cautelari personali di cui 4 consistenti nella detenzione in carcere, 3 agli arresti domiciliari, 2 nel divieto di dimora nella Regione Molise ed una nell'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. I militari hanno sequestrato l'impianto di depurazione montenerese e 2 laboratori di analisi chimico-fisiche a Campobasso e Chieti. Sono, complessivamente, 18 le persone coinvolte: 8 risultano gli indagati eccellenti. Antonio Del Torto è in cella insieme con Elio Scurti, responsabile del Coniv, Antonio Campana, dirigente settore Ambiente della Regione Molise, Michele Sottile di San Martino in Pensilis. Ai domiciliari sono finiti: Michele Serago professionista in biologia, Rosanna Catelli, segretaria di Del Torto e parente dello stesso, Giuseppe Perrino funzionario della Provincia di Campobasso. Hanno il divieto di dimora a Termoli l'ingegnere del Cosib Vittorio Abiuso e Franco Di Michele, direttore tecnico del Depuratore dell'ente consortile termolese mentre Giovanni Del Torto dell'Arpa ha l'obbligo di firma. Tra gli indagati c'è il Presidente della Regione Molise Michele Iorio per la nomina di Del Torto a Commissario straordinario del Cosib, il consigliere regionale Francesco Di Falco, Walter Damonti professionista di Chieti, Danilo Dell'Oso, Giuseppe Moffa, Gabriele Cipolletti coltivatore, Giuseppe Caruso dell'Arpa Molise e Luigi Petracca direttore Arpa Molise. L'operazione odierna fa seguito a due anni di indagini condotte dal Noe iniziate nel 2007 e conclusesi nel 2009. Lo scorso 12 agosto la Procura di Larino aveva formulato al gip le richieste di arresto per le 10 persone ed il magistrato ha dato seguito alle istanze degli inquirenti. I militari per smascherare il traffico illecito di rifiuti sono ricorsi all'acquisizione di documentazione, sopralluoghi, appostamenti ed intercettazioni telefoniche. Ulteriore riscontro è giunto da specifica consulenza tecnica sulla linea produttiva dei fanghi presso l'impianto gestito dalla Coniv spa e sulla loro non spandibilità su terreni agricoli. I riscontri condotti su più fronti sono confluiti in un unico filone investigativo coordinato dalla Procura di Larino inerenti condotte di reato protrattesi nel tempo in danno dell'ambiente, della salute, della pubblica amministrazione e della fede pubblica. Per gli inquirenti le illegalità commesse vedono tutte protagonista l'imprenditore ed amministratore della «Inside srl» con sede a Termoli. Unitamente a suoi collaboratori, al responsabile tecnico dell'impianto di depurazione di acque reflue Coniv ed a dirigenti e funzionari pubblici, con il concorso di chimici liberi professionisti compiacenti, organizzavano e gestivano un traffico illegale di ingenti quantitativi di rifiuti, prodotti quotidianamente dall'impianto Coniv. I residui ovvero i fanghi derivanti dal trattamento chimico-fisico erano invece qualificati, in maniera fraudolenta, come fanghi prodotti dal trattamento di acque reflue urbane. Gli stessi quindi, venivano smaltiti in maniera non legale con operazioni di spandimento su oltre 200 ettari di terreno gestiti da aziende agricole del Basso Molise. I funzionari pubblici partecipavano alla formazione di provvedimenti illegittimi ed ideologicamente falsi. Un altro aspetto dell'indagine ha fatto emergere come il titolare della Inside srl, in qualità di presidente del Cosib di Termoli, in concorso con suoi collaboratori, mediante la produzione di atti falsi e la corruzione di un funzionario della Provincia di Campobasso, otteneva il cambiamento dell'autorizzazione allo scarico dell'impianto di depurazione consortile da scarico in corpo idrico superficiale, situazione reale, a scarico definito come «direttamente a mare», quest'ultima falsa. Lo scarico, di fatto, si trovava a quattro chilometri dal mare ed all'interno di canale che, a sua volta, immetteva le sostanze inquinanti in un «habitat fluviale» caratterizzato da flora e fauna fluviale. Questo «andazzo» consentiva di lucrare sia sul risparmio nelle operazioni di trattamento dei reflui, sia sull'aumento della quantità e qualità dei rifiuti da trattare.