NOVOLI (LECCE) - Il fuoco buono, il più grande del mondo, arde su un catasta di 25 metri di tralci di vite. Fiamme altissime e poi giochi pirotecnici davanti a centomila persone in una notte stellata e fredda, atipica e affascinante per la Puglia del Salento. Il rito atavico, millenario e propiziatorio, si è ripetuto anche quest'anno domenica 16 gennaio, Ma con una speranza in più: la Focara di Novoli di Lecce potrebbe diventare Patrimonio italiano della cultura immateriale ed essere dunque un bene tutelato e protetto e probabilmente proiettato verso riconoscimenti europei e mondiali. Perché dietro il grande falò si nasconde un carnet straordinario plasmato dall'effimero, certamente, dallo spettacolo, dal solito trambusto nazionalpopolare fatto da stand enogastronomici, dalle fiere paesane, dal mercatino acchiappa turisti. Ma allo stesso tempo la Focara è anche e soprattutto cultura, anzi un mix di culture, laica, religiosa, interculturale.
LA FESTA - La festa, dedicata a Sant'Antonio Abate, patrono di Novoli, novemila anime a tredici chilometri da Lecce e santo protettore degli animali, è anche un rito pagano, millenario, che segue oscuro il solstizio di inverno e, più tardi nella cultura contadina, il rito e la festa della macellazione. Sul fuoco, un'altissima pira costruita da più di un mese da volontari fascina dopo fascina, arde la stessa immagina del santo, che la mattina avviene issata in cima nella cerimonia della bardatura. Come è accaduto ancora un volta domenica mattina con decine di uomini che hanno formato una catena umana su scale di legno sopra la Focara e si sono passati la grande icona di Antonio con una devozione che va al di là delle cadenze religiose. Anche perché Antonio è un santo del dialogo religioso ante litteram, un cittadino d'Egitto che abbraccia ai cristianesimo e dunque nell'edizione di quest'anno, che inevitabilmente risente degli echi della strage dei cristiani copti ad Alessandria, riprende il tema dell'incontro possibile tra religioni e culture diverse.
CONVEGNO - Non è un caso, dunque, che nel giorno della Focara si organizzi anche a Novoli un convegno organizzato dall’Istituto di culture mediterranee della Provincia, l’assessorato provinciale alle Politiche giovanili e il Centro internazionale di cooperazione culturale al quale è presente il presidente dell’Unione delle comunità islamiche e imam di Firenze Izzedim Elzir. Che giudica anche la Focara «un punto di incontro tra popoli nel rispetto e nell'amore» e auspica che islam, cristianesimo e tutte le religioni monoteiste possano arrivare a quel punto di incontro sempre più possibile. Oscar Marzo Vetrugno, il sindaco d Novoli, ha deciso di rilanciare questa festa incredibile aggiungendo nuovi contenuti. E mettendo al centro di tutto il Salento, i suoi paesaggi, le sue tradizione i suoi sapori. Venire a Novoli, bianca e barocca, ospitale e trasparente nel suo a modo di raccontarsi senza ipocrisie, significa anche conoscerne i sapori e i profumi. Prima tra tutti quella della cucina pugliese, che non è solo cime di rape e pasticciotti, ma di piatti straordinari e segreti almeno per chi è «costiero». Anche se poi, davanti alle fiamme altissime della Focara, tutti, anche. Visitatori più lontani, si sentono cittadini di Novoli e del mondo.
Marco Gasperetti