Nell’ambito di un'ambiziosa strategia che punta ad accelerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili nel paese, il Kenya punta a raggiungere una potenza geotermica, entro i prossimi vent’anni, pari a ben 5 GW, di cui 500 MW entro la fine del 2012 (partendo dagli attuali 210 MW) e 2mila entro i prossimi dieci anni.
“E’ nostra intenzione – spiega Silas Simiyu, direttore generale della compagnia statale nata per lo sviluppo della geotermia in Kenya, Geothermal Development Company – diversificare le fonti di approvvigionamento per garantire la sicurezza energetica nazionale e ridurre la carenza di elettricità di cui cui soffre il Kenya”. A breve, la Geothermal Development Company darà il via a un progetto in più fasi per lo sfruttamento del calore della terra presso il cratere Menengai, non lontano da Nakuru, sempre nella Rift Valley. La prima fase prevede una capacità di 400 MW entro il 2014, la seconda il raddoppio entro il 2016, quando dovrebbe essere completato definitivamente. Secondo le stime del governo, il paese ha un potenziale che oscilla tra i 7 e i 10 GW, ma da quando la storia della geotermia è cominciata in Kenya, nel 1957, il paese ha installato poco più di 200 MMW.