Amici della Bicicletta, Italia nostra e Legambiente vanno all'attacco frontale del Comune e della sua determinazione a costruire il Traforo delle Torricelle. E scrivono un lungo e dettagliato comunicato con il quale spiegano perché il passante Nord sia un'opera assurda, inutile, devastante per il paesaggio e pericolosa per la salute.
Ecco il loro comunicato stampa
«La lettura della Deliberazione del Consiglio Comunale di Verona n. 62 del 22 luglio 2010 e di tutti i documenti allegati chiarisce in maniera inequivocabile che il traforo delle Torricelle, come avevamo sempre sostenuto, non è una strada urbana progettata per risolvere un problema di congestione cittadina, bensì un'autostrada urbana che verrà costruita per consentire l'attraversamento est ovest sulla quale passeranno 20 milioni di auto e camion. A questa opera dobbiamo inoltre aggiungere i progetti di sviluppo della A22 con la terza corsia e il raddoppio della A4 con la trasformazione delle tangenziali a pagamento».
«Tutta la fascia collinare di Verona sarà attraversata da un'autostrada cittadina e, si sa, per esperienza che dove ci sono le autostrade il territorio diventa oggetto di attacchi urbanistici scellerati. Nei documenti non abbiamo trovato indicazioni, su quanto sostenuto con esternazioni estemporanee del sindaco e di assessori, dell’esistenza di vincoli di non edificabilità delle aree adiacenti il tracciato e questo ci spinge a credere che il cosiddetto “passante nord” sarà l'inizio della più colossale speculazione ai danni dei territori della Valpantena, Avesa, Quinzano, Parona, Valpolicella, Boscomantico e del parco dell'Adige. A non giustificare questa opera devastante sono:
a) l’enorme costo che la Pubblica Amministrazione dovrà sostenere per realizzare tali opere, indebitando il Comune di Verona per i decenni a venire ed impedendo così la realizzazione di altre opere più utili.
b) Le soluzioni che prevedono una tariffa-pedaggio per l’uso del traforo e anche di tutte le tangenziali. Questa scelta obbligherà tutti i cittadini, che ora usano le attuali complanari, a sostenere gran parte della spesa per la realizzazione del traforo.
c) La scelta di concedere aree di compensazione edificabili ai costruttori, a parziale compenso dell’opera è in contrasto con ogni regola urbanistica e andrà a favorire la speculazione edilizia. La soluzione che permetterebbe alla società privata di ripagarsi dei costi per la realizzazione dell’infrastruttura costruendo centri commerciali, hotel, distributori di carburante ed altro all’entrata ed all’uscita dal tunnel, rappresenterebbe un altissimo costo per la collettività in termine di valore del paesaggio e del territorio, che la nostra Costituzione protegge molto chiaramente e indica come patrimonio del popolo italiano.
d) L’aumento dei fattori di inquinamento prodotti dal flusso di mezzi leggeri e pesanti in una zona (quartieri Pindemonte e Crencano) che, per caratteristiche morfologiche, è posta in una sorta di conca, e per la carenza di vento, subirebbe un grave peggioramento della qualità dell’aria.
e) L’impatto ambientale che causerebbe:
e1) il passaggio di una autostrada sotto le colline di Avesa e Quinzano, deturpando le ultime aree verdi in una delle zone più preziose e fragili della città.
e2) la realizzazione di un nuovo ponte sul fiume Adige.
Ma vanno fatte anche altre valutazioni. In Europa tutte le città contrastano lo smog e l’inquinamento con rigide misure anti traffico e potenziando il trasporto pubblico, perché a Verona si tenta di fare il contrario? Chi sta sbagliando? Le esperienze di Londra, Parigi, Vienna, Madrid, Monaco, Copenaghen, solo per citare alcune delle metropoli più importanti, che mediamente riescono a soddisfare il 67 % della domanda di mobilità con il trasporto pubblico, ci indicano come rimedi alle polveri killer ed agli ingorghi infiniti, autobus a metano, metropolitane, tranvie, piste ciclabili, ampie Z.T.L. (zone a traffico limitato), parcheggi scambiatori e car sharing.
A Verona invece si sceglie il mega traforo, privilegiando ancora una volta il trasporto su gomma privato che non potrà assolutamente risolvere i problemi della mobilità urbana, ma aumenterà l’inquinamento atmosferico delle zone interessate, causerà un forte depauperamento ambientale e paesaggistico e peggiorerà in maniera irreversibile l’equilibrio urbanistico della città.
In questi anni come associazioni abbiamo presentato molte proposte (quasi sempre inascoltate) per ridurre l’inquinamento atmosferico e per favorire una mobilità sostenibile.
Riassumiamo le principali:
· incentivare il trasporto pubblico con un efficiente trasporto rapido di massa su corsie dedicate
· sviluppare una rete articolata di piste ciclabili
· chiedere alle società autostradali di investire parte dei proventi in interventi legati alla mobilità sostenibile e pubblica.
· istituire una zona a traffico limitato entro tutta l’area delle mura magistrali
· realizzare una rete di parcheggi scambiatori di collegamento alla città Non era necessario andare fino a Fresno (USA) per trovare esempi virtuosi. A volte sarebbe sufficiente ascoltare i cittadini e le associazioni.
ref http://www.larena.it/stories/Home/189262_traforo_gli_ambientalisti_la_pi_colossale_speculazione/