Lettera dalla rete – direttamente da www.beppegrillo.it -
L’unico Point of the net dove sapere quello che gli altri ( tutti ) non dicono !
di P.G.
Caro Beppe,
sono uno studente di 23 anni, sono tedesco vengo dalla provincia di Bolzano e frequento quotidianamente il tuo blog. Come forse sai, da noi accendendo la televisione oltre alla televisione italiana è possibile guardare anche i programmi delle reti pubbliche tedesche, austriache e svizzere. Qualche settimana fa, ho visto un documentario sulla prima rete tedesca che porta il titolo originale inglese „The Dark Side of Chocolate“ mentre quello tedesco è „schmutzige Schokolade“ (cioccolato sporco), neanche 45 minuti che mostrano come l'industria europea del cioccolato, produce e vende i suoi prodotti sapendo che il cacao alla base di tutto è frutto del lavoro di schiavi. Bambini e ragazzini rapiti in tutta l'Africa per venire poi venduti a chi possiede le piantagioni di cacao in Costa d' Avorio e che lì poi vengono costretti a lavorare, chiaramente senza vedere un soldo per il lavoro svolto. Sono immagini che rimangono nella testa, come capogruppo scout lavoro quotidianamente con bambini della stessa età di quelli che altrove non sono bambini, ne esseri umani, ma merce di scambio. Ho cercato una versione italiana del documentario per metterla su facebook, ma le mie ricerche in internet non sono state fruttuose. Scoprendo oggi che siamo arrivati all'undicesima edizione del grande fratello, non mi meraviglia che la televisione italiana non abbia interesse a tradurre e trasmettere documentari di questo tipo. Ieri mi è passata per la testa l'idea di scriverti questa lettera, forse voi del blog potreste intervistare il giornalista danese che con i suoi colleghi ha prodotto questo documentario, si chiama Miki Mistrati e c'è una pagina internet sul documentario (http://www.thedarksideofchocolate.org). Mi farebbe piacere che questa storia fosse resa nota anche al pubblico italiano e credo che il vostro blog potrebbe essere il media adatto. Immagino che il lavoro sul blog non sia dei più semplici, richieste come questa arriveranno quotidianamente a decine, ma tentar non nuoce e forse con qualche minuto del mio tempo libero sono stato utile a far circolare la verità su un prodotto della vita quotidiana che ci sorride da ogni supermercato, stazione o televisore anche in Italia.
Cordiali Saluti