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Satelliti Che Perdono Segreti

Poco meno di mille dollari: con questa cifra un team di ricerca è riuscito a raccogliere, per anni, traffico satellitare geostazionario non cifrato . È una cifra bassa — e questo è il punto: la vulnerabilità non risiede in hardware esoterico ma in pratiche di configurazione e in assunzioni sbagliate sull’obscurity del mezzo. Come hanno fatto  Il principio è semplice: molte stazioni geostazionarie trasmettono segnali che coprono vaste porzioni di superficie; un’antenna direzionale, anche piccola, orientata correttamente riesce a ricevere quei segnali. I ricercatori hanno usato un setup economico, software-defined radio e tool open-source per decodificare e analizzare flussi IP e VoIP. L’operazione è passiva: non si inviano pacchetti né si interferisce — si ascolta. Perché questo è rilevante? Perché la trasmissione on-air non cifrata rimane leggibile a chiunque abbia l’antenna. Non c’è bisogno di attacchi sofisticati o di accessi privilegiati: basta la linea di vista e il know-how ...

accelleratore di particelle

CHE COS’E’ UN ACCELERATORE DI PARTICELLE ?

E’ un potente microscopio che, utilizzando come sonde particelle subatomiche accelerate, è in grado di esplorare la struttura più intima della materia. Accelerare vuol dire aumentare la velocità. Maggiore è la velocità, maggiore è l’energia e il potere penetrante.
Oltre che per generare sonde, gli acceleratori possono essere utilizzati per generare nuove particelle. Ricreando condizioni simili a quelle che si sono avute subito dopo il big bang, permettono di studiare i primi istanti di vita del nostro universo quando questo era
costituito da particelle libere: quark e leptoni.

COME E’ FATTO UN ACCELERATORE DI PARTICELLE?

Il più semplice acceleratore è costituito da una batteria. Se i capi della batteria vengono collegati ad un filo elettrico gli elettroni in esso contenuti accelerano generando una corrente elettrica. Mettendo più batterie in serie è possibile aumentare l’energia degli elettroni. In un acceleratore si utilizzano dispositivi simili alle batterie che aumentano la velocità degli elettroni stessi fino a far raggiungere loro velocità prossime a quella
della luce. A tal punto continuando ad accelerare, non si ha più un aumento della velocità, ma un aumento dell’energia. Con questo metodo, oltre agli elettroni, possono essere accelerati tipi diversi di particelle ed avere tipi diversi di sonde.
Tipicamente in un acceleratore vengono accelerati fasci costituiti da miliardi di particelle.
All’energia desiderata il fascio viene fatto urtare contro un bersaglio e dall’urto vengono generate nuove particelle. Dallo studio di queste ultime è possibile ricavare informazioni non solo sulla struttura del bersaglio, ma anche sul tipo di interazione che governa il processo.