NEW YORK – Il più “tossico” è il sedano, seguito a ruota da fragole, mele, pesche, ciliege, patate, peperoni dolci, pesche noci, mirtilli, spinaci, lattuga e uva.
Ribattezzata 'la sporca dozzina’, è la lista di frutta e verdure che possono rovinarci la salute per l’elevata quantità di pesticidi che contengono a causa della loro buccia morbida e ultra-permeabile: tra i 47 e i 67 a singola porzione.
A puntare il dito contro i veleni nascosti in tanti ortaggi e frutti di uso quotidiano è l'associazione americana Enviromental Working Group, che ha basato il suo studio sull’analisi epidemiologica svolta in precedenza dalla Food and Drug Administration e dal Dipartimento dell'Agricoltura Usa proprio sulla presenza e la quantità di pesticidi in oltre 100mila ortaggi e frutti.
Cosa fare? “Si può ridurre dell'80% l'esposizione ai pesticidi nelle verdure comprando e mangiando prodotti esclusivamente biologici”, risponde l'autrice del rapporto, Amy Rosenthal.
A chi non può permettersi i costi spesso proibitivi dei prodotti bio, il gruppo offre una lista alternativa di 15 frutti e ortaggi che contengono dosi insignificanti di residui chimici. I "Clean 15" sono cipolle, mais, avocado, mango, ananas, piselli, asparagi, kiwi, cavolo, melanzane, melone, anguria, pompelmo, patate dolci.
Nonostante il governo Usa insista che consumare piccole dosi di pesticidi non danneggia la salute, diversi studi mostrano il legame tra questi residui tossici e malattie quali il cancro e l’ADHD.