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Il collasso dell’AMOC diventa un rischio reale

  Il collasso dell’AMOC diventa un rischio reale Quando un governo considera una corrente oceanica un problema di sicurezza nazionale, significa che qualcosa è cambiato davvero. L’Islanda ha ufficialmente classificato il possibile collasso dell’AMOC — la grande circolazione che porta calore dall’Atlantico ai mari del Nord — come minaccia esistenziale. Una decisione rara. E un segnale forte per l’Europa. Perché l’AMOC è così importante L’AMOC funziona come un gigantesco nastro trasportatore: acqua calda dai tropici sale verso nord, si raffredda, affonda e torna indietro in profondità. È questo flusso a rendere gli inverni europei sorprendentemente miti per la latitudine. Il problema è la velocità del cambiamento. L’acqua dolce proveniente dallo scioglimento della Groenlandia sta “diluendo” l’Atlantico del Nord, disturbando il meccanismo che permette all’acqua salata di affondare. Se l’affondamento rallenta, l’intero circuito si indebolisce. Se si ferma, collassa. Gli scienzia...

RIPULIRE LE ACQUE DEI FIUMI: FOTOCALISI

Non vi è dubbio che la fotocatalisi vada assumendo un ruolo sempre più primario nei processi biologici e nelle attività di controllo ambientali. Infatti, il bisogno di un ambiente più pulito e di una migliore qualità della vita esortano a pensare ad un uso eco-compatibile della luce e del sole ed in questo contesto la fotochimica potrebbe trasformarsi in una soluzione molto interessante tanto da diventare parte integrante della strategia mirante a ridurre l’inquinamento ambientale attraverso l’uso di fotocatalizzatori.

 

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Negli ultimi anni l’interesse scientifico e tecnico per le applicazioni della fotocatalisi è cresciuto esponenzialmente. Più di duecento studi per anno vengono pubblicati nel solo settore del trattamento di aria e acqua. Ed è in questo contesto l'istituto di Chimica inorganica e delle superfici del Cnr insieme ai tecnici della Fondazione fenice Acegas e Conune di Padova stanno lavorando alla sperimentazione di una moderna tecnologia che prevede l’uso del biossido di titanio contro l'inquinamento dell'acqua.

Il TiO₂ è notoriamente attivo nei processi fotocatalitici a scopo fotodegradativo: i risultati di sperimentazioni ed applicazioni mirate a ridurre l’inquinamento ambientale hanno permesso di concludere che materiali trattati con Tio2 e irradiati con luce solare e/o artificiale, mostrano un'elevata efficienza nell’ossidare sostanze organiche e inorganiche (NOx; SOx; NH3 (gas); Clorurati organici; Acetaldeide; Formaldeide).

L’esperimento che sarà a condotto a Padova per "ripulire" le acque insalubri del fiume Roncajette. L'obiettivo finale è quello di realizzare un impianto pilota con filtri al titanio da porre a valle del depuratore di Ca' Nordio. Il Roncajette è il tratto finale del fiume Bacchiglione, che lambisce il territorio a sud est di Padova, prima di confluire nel Brenta e quindi nell'Adriatico.

"Attualmente stiamo predisponendo test per la verifica della sua attività rispetto a inquinanti reali – spiega Gilberto Rossetto dell´Icis-cnr – e in sistemi in condizioni di flusso continuo. Se anche in questa fase i risultati saranno positivi, il principio potrà essere applicato su scala industriale. Il progetto prevede, infatti, la collocazione di un impianto pilota, costituito da filtri speciali a valle del depuratore di Ca´ Nordio, auspicando anche la realizzazione di economie di scala sulle spese di gestione". "Si tratta di un progetto di riqualificazione delle acque – commenta l´assessore Mauro Bortoli – che si inserisce nel più ampio disegno di implementazione del sistema fognario e della rete idrica padovana. Un tema complesso e prioritario per la città che anche la tecnologia e la ricerca, come in questo caso, possono contribuire a risolvere".

REF. CHIMICI.INFO