Definizione
Con il termine Cogenerazione si intende la produzione combinata in un unico sistema di energia elettrica e termica. Il principio su cui si basa la cogenerazione è quello di recuperare il calore generato durante la produzione di energia elettrica, altrimenti disperso nell'ambiente, e riutilizzarlo per produrre energia termica.
Come funziona
Il motore, in genere alimentato a metano (ma anche Olio vegetale, Biogas, Gpl e Gasolio), fornisce energia meccanica ad un generatore, che la trasforma in energia elettrica.
Il calore di scarto, anziché essere disperso nell'ambiente nei fumi di scarico, viene recuperato ed utilizzato per soddisfare un'utenza termica a media temperatura (circa 85°C) nel caso di impianti di piccola e media taglia (MicroCogenerazione), sotto forma di vapore nel caso di impianti grossa taglia.
In particolare il sistema di recupero termico è composto da tre scambiatori di calore:
- uno scambiatore (aria impianto - acqua utenza) per recuperare il calore dei fumi di scarico;
- uno scambiatore (acqua impianto - acqua utenza) per recuperare il calore del liquido di raffreddamento del motore;
- uno scambiatore (olio impianto - acqua utenza) per recuperare il calore dell'olio del motore.
Vantaggi
- La cogenerazione richiede il 30-40% di combustibile in meno rispetto alla generazione separata di energia elettrica e termica, a parità di output prodotto.
- La cogenerazione può essere utilizzata per garantire la continuità della corrente elettrica in caso di black out.
- Per ogni kWh elettrico prodotto in cogenerazione si risparmiano immissioni in atmosfera di anidride carbonica per 450 g. (Fonte COGENEUROPE Bulletin)
- Un particolare campo dei sistemi di cogenerazione è quello della trigenerazione che, oltre ad autoprodurre energia elettrica, consente di utilizzare l’energia termica recuperata dalla trasformazione anche per produrre energia frigorifera (6-7 °C), ovvero acqua refrigerata per il condizionamento o per i processi industriali, grazie all’impiego di un assorbitore a bromuro di litio. In un sistema di trigenerazione il rendimento globale aumenta enormemente ottenendo risparmi energetici anche nell'ordine del 60%.
Titoli di efficienza energetica
(…un ulteriore vantaggio)
I Titoli di Efficienza Energetica (TEE), denominati anche certificati bianchi, istituiti dai Decreti 20 luglio 2004 del Ministero delle Attività Produttive, di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, determinano gli obiettivi nazionali di incremento annuale dell'efficienza energetica (2,9 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) per il quinquennio di applicazione 2005-2009.
La riduzione dei consumi complessivi nazionali di energia concorrerà al conseguimento degli obiettivi di riduzione dei gas serra in relazione agli impegni assunti dall'Italia nell'ambito del Protocollo di Kyoto e porterà benefici economici e sociali:
- Diretti per i consumatori come, per esempio, la riduzione della bolletta energetica e il miglioramento del servizio goduto (per esempio offrendo la possibilità di aumentare la temperatura o l'illuminazione degli ambienti o permettendo un aumento della produttività di un motore elettrico senza aumentare i consumi);
- Collettivi, quali la riduzione della dipendenza energetica dall'estero e maggiore sicurezza di approvvigionamento; la riduzione dell'inquinamento derivante dalle attività di produzione e di consumo di energia; un maggior controllo dei picchi di domanda elettrica e possibilità quindi di ridurre il rischio di "blackout" e i costi connessi al verificarsi di squilibri tra consumi e capacità di offerta; un aumento dell'offerta di prodotti e servizi energetici orientati all'efficienza negli usi dell'energia.
I Titoli di Efficienza Energetica (TEE) sono emessi dal Gestore del Mercato Elettrico (GME) a favore dei soggetti (distributori, società da essi controllate e di società operanti nel settore dei servizi energetici) che hanno conseguito i risparmi energetici prefissati. L'emissione dei titoli viene effettuata sulla base di una comunicazione dell'Autorità che certifica i risparmi conseguiti, quantificati in tonnellate equivalenti petrolio (TEP). L'Autorità infatti verifica e controlla che i progetti siano stati effettivamente realizzati in conformità con le disposizioni dei decreti e delle regole attuative definite dall'Autorità stessa.
La compravendita di questi titoli avverrà tramite contratti bilaterali o in un mercato apposito istituito dal Gestore del mercato elettrico e regolato da disposizioni stabilite dal Gestore stesso d'intesa con l'Autorità.
Per adempiere a questi obblighi e ottenere il risparmio energetico prefissato i distributori possono:
- Attuare progetti a favore dei consumatori finali che migliorino l'efficienza energetica delle tecnologie installate o delle relative pratiche di utilizzo. I progetti possono essere realizzati direttamente, oppure tramite società controllate, o ancora attraverso società operanti nei settori dei servizi energetici (le cosiddette ESCO - Energy Services COmpanies),
- Acquistare da terzi i "titoli di efficienza energetica" attestanti il conseguimento di risparmi energetici.
Quant'è la vita media di un cogeneratore?
Le parti del cogeneratore soggette a maggiore usura riguardano il motore. Con una costante manutenzione dell'impianto, consistente, in particolare, nel cambio olio e cambio filtri, la vita media del cogeneratore può ammontare a 30.000 ore (all'incirca 8-10 anni); dopo di ciò, con una revisione totale del motore, l'impianto può continuare lavorare.
L'impianto fa rumore?
Il Cogeneratore ha un involucro esterno formato da pannelli fonoassorbenti che permettono un livello di insonorizzazione pari a 65 dBA (a 1 metro di distanza). Per avere un raffronto, basti pensare che una radio a basso volume genera 50 dBA, un ufficio rumoroso 60 dBA.
Ci vogliono grossi cambiamenti nell'impianto idraulico?
L'impianto idraulico dell'utenza, sia essa civile che industriale, non ha bisogno di cambiamenti radicali; l'unica cosa che va fatta è una derivazione dell'impianto idraulico che dovrà transitare oltre che nella caldaia (se già presente) anche nello scambiatore a piastre del cogeneratore. Tale modifica si riduce all'intervento di poche ore da parte di un idraulico, purché il cogeneratore venga installato nei pressi della caldaia esistente.
Quali benefici ha la cogenerazione per l'ambiente?
Per ogni kWh elettrico prodotto in cogenerazione si risparmiano emissioni in atmosfera di anidride carbonica (CO2) per 450 grammi (Fonte COGENEUROPE Bulletin). Considerando che un cogeneratore di piccola taglia produce mediamente 100.000 kWh elettrici, risulta un risparmio di circa 45 tonnellate all'anno di CO2.
Quali sono i benefici economici?
- risparmio energetico medio del 35 - 40 %;
- possibilità di alimentare il cogeneratore con gas metano defiscalizzato dell'accisa (imposta di consumo + addizionale regionale);
- vendita all'Enel dell'energia elettrica autoprodotta (scambio sul posto);
- continuità di alimentazione elettrica, in caso di black-out.
Posso vendere l'energia elettrica prodotta?
La vendita dell'energia elettrica autoprodotta è possibile, anzi viene incentivata con il meccanismo dello "scambio sul posto", il quale permette, ad un consumatore di energia elettrica che contemporaneamente produce energia tramite la cogenerazione, di immettere in rete l'energia prodotta e non consumata. Una azione che permette al soggetto di pagare solo la differenza tra l'energia consumata e quella immessa in rete. Nel caso in cui l'energia immessa in rete è superiore a quella consumata, il cliente ha, quindi, diritto ad un equivalente credito di energia elettrica da utilizzare successivamente.
Ref .http://www.ramservizi.it/index.php?p=microcogenerazione&l=ita