Secondo uno studio realizzato da New Energy Finance, nel 2009 il solare fotovoltaico farà registrare una discesa dei costi del 50% rispetto al 2008.
Una riduzione che riguarderà tutto il settore delle energie rinnovabili, nell'ambito del quale i costi scenderanno in media del 10%, senza naturalmente calcolare gli eventuali incentivi statali.
Secondo la compagnia di ricerca i costi dei dispositivi e dell'attrezzatura hanno fatto registrare per tutto il 2009 una discesa continua che però è stata controbilanciata dell'incremento dei costi finanziari, ma nonostante ciò le previsioni sono positive perché ci si aspetta che i costi dell'attrezzatura continuino a scendere mentre il mercato finanziario quasi sicuramente si riprenderà da questo picco negativo.
Per ciò che riguarda il solare fotovoltaico la discesa dei costi segue una tendenza che va avanti ormai da dieci anni. In particolare l'abbassamento dei costi ha colpito la tecnologia a film sottile che risulta essere circa il 25% più economica (3 dollari per watt) rispetto alla tecnologia al silicio cristallino. I progetti fotovoltaici con sistemi d'inseguimento solare sono invece quelli che hanno visto la minore riduzione poiché i costi degli inseguitori sono aumentati rispetto a quelli dei pannelli solari.
L'energia eolica ha registrato una riduzione del 18-20% dei costi delle turbine rispetto ai prezzi del 2008, uno dei più bassi da molti anni a questa parte, anche se fino ad oggi questa riduzione è stata controbilanciata per buona parte dalla crescita dei costi finanziari. Negli impianti offshore, invece, i costi continuano a crescere poiché i progetti si muovono sempre di più verso acque profonde, dovendo affrontare così costruzioni più complesse e maggiori investimenti di capitale. Appena il mercato dei capitali inizierà riprendersi, sostengono gli analisti di New Energy Finance, i costi sia dell'eolico onshore che di quello offshore inizieranno di nuovo a scendere.
E infine il geotermico che, nonostante risenta molto delle fluttuazioni del mercato finanziario - che regola la bilancia dei pagamenti relativa ai costi di perforazione -, finora ha fatto registrare una riduzione dell'8-10%, che non dovrebbe subire ulteriori variazioni da qui alla fine dell'anno.