Inizia l'inverno meteorologico 2009-10, in un contesto di flusso atlantico che mai negli ultimi 40 giorni ha abbandonato il continente europeo, esso nei prossimi giorni sarà foriero di un susseguirsi di depressioni che a più riprese interesseranno il nostro paese portando con sè piogge, nevicate al nord oltre i 1000m e al centro sud otre i 1800m, piogge, venti, ma in un contesto complessivamente mite, insomma assaggeremo anche questa settimana il mite e forte atlantico. Ma le cose stanno per cambiare, infatti come ormai da mesi andiamo confermando, l'inverno 2009-10 sarà contraddistinto senza ombra di dubbio dai connotati crudi di una stagione invernale potremmo dire: "old stile", abbiamo passo per passo spiegato i motivi, in questi mesi, di questa nostra previsione, e possiamo oggi confermare che le previsioni stagionali che erano orientate verso un periodo dicembre-febbraio dominato da anomalie negative sul vecchio continente sembrano trovare conferma negli accadimenti strato-troposferici oggi in atto.
Insomma se ce ne fosse bisogno confermiamo in pieno la previsione di un inverno anche pesantemente sottomedia sull' Europa. La colpa climatica di questa previsione è duplice: potremmo dire stratosferice e troposferica, infatti, la QBO negativa, insieme al nino debole occidentale e al minimo solare danno origine, quest'anno a un vortice polare stratosferico in progressivo indebolimento grazie a una serie di concatenamenti troposferici e stratosferici capaci di provocare nei prossimi giorni e nei prossimi mesi cospicui e ripetuti eventi di riscaldamento stratosferico con conseguenti formazioni di alte pressioni polari in un contesto di AO fortemente negativa. Come prima conseguenza di ciò andremo probabilmente incontro nel corso dei prossimi dieci giorni a un primo vero e proprio split del VP su tutti i piani isobarici, capace di isolare nella zona siberiana una potente figura altopressoria termica: l'Anticiclone russo siberiano. Bene queste risultanze saranno la caratteristica fondamentale a livello cliamtico dell'inverno 2009-10, e al di là di qualsivoglia cambiamento teleconnettivo in essere, questi due elementi (debolezza del VP e formazione dell'anticiclone russo) da soli sono capaci di delineare una intera stagione, confermata dunque cruda con potenziali anomalie fredde anche pesanti. Andiamo però nello specifico e diamo nota del primo possibile evento freddo europeo dell'inverno 2009-10. Esso ha origine in stratosfera dove ormai da molti giorni viene confermato un probabile split del VP in due nuclei: uno in isolamento sul Canada e l'altro sulla Siberia. In mezzo a queste figure bariche stratosferiche inizia a delinearsi la formazione di una figura stabile altopressoria in zona Scandinava e una potente rimonta altopressoria in pieno atlantico. Siamo, signori, alla genesi dei fenomeni di gelo più intenso a livello europeo, infatti il nucleo gelido siberiano, che intanto ha già formato la classica struttura anticiclonica termica, ha così la possibilità barica di retrogredire sull' Europa, dando vita a una classica dinamica barica dalle caratteristiche imprevedibili. Ma andiamo per ordine. E' probabile che in una prima fase il nucleo gelido in entrata sull' Europa, rimanga confinato nelle zone orientali senza entrare franco verso sud, tutto ancora da valutare, ma la sola presenza di questa figura (assente dal nostro continente dal 2006) risulta, soprattuto in dicembre, una vera e propria assicurazione di una stagione invernale potenzialmente sotto media su tutto il continente. Ma risulta al momento possibile una entrata diretta verso sud del nocciolo gelido che in tal caso favorirebbe un vero e proprio evento climatico storico. Evidente che già dall''aggettivo usato traspare la maggiore possibilità che avvenga la prima configurazione. Diciamo in fine che anche le prime emissioni modellistiche di GFS iniziano a intravedere l'isolamento di questa figura barica, pronta a entrare nel nostro continente. Ecco perchè oggi posso iniziare a esporci nel prevedere già una seconda parte di dicembre probabilmente fredda per l'Europa, ma una stagione nel suo complesso molto interessante.
Ref. http://www.meteoscienze.it/licenza-joomla/340-i-modelli-iniziano-a-confermare-lo-split-anche-i-troposfera