Passa ai contenuti principali

Post in evidenza

EtherHiding e il malware decentralizzato nella blockchain

  La frontiera del malware si sta spostando. Con EtherHiding , gli attacchi informatici abbandonano i server tradizionali e si annidano dentro la blockchain stessa , sfruttando i suoi meccanismi di decentralizzazione per creare un hosting impossibile da rimuovere . Il fenomeno è stato osservato per la prima volta nel 2023 con la campagna CLEARFAKE , e successivamente adottato dal gruppo nordcoreano UNC5342 , noto per le sue operazioni di spionaggio e furto di criptovalute. Smart contract come rifugio del malware EtherHiding utilizza in modo ingegnoso gli smart contract , programmi eseguiti automaticamente su blockchain pubbliche come Ethereum o BNB Smart Chain . All’interno di questi contratti viene incorporato codice malevolo , spesso JavaScript, che può essere aggiornato o sostituito in qualsiasi momento. In questo modo la blockchain diventa un server C2 decentralizzato , immune a blocchi o sequestri: non esiste un “server centrale” da abbattere. Il risultato è un’infrastru...

GENERATORE EOLICO FAI DA TE

Materiale necessario alla costruzione:
n° 1 vecchia bicicletta: l’unica cosa che deve funzionare è la ruota posteriore.
n° 4 latte da vernice (vuote) con coperchio alte circa 20 cm e di diametro circa 15 cm.
Fil di ferro sottile.


Realizzazione.
Prendete la bicicletta e tagliate tutta la parte anteriore all’altezza del canotto del sellino.
Rimarrà così solo il doppio triangolo posteriore con la relativa ruota.
Smontate (se volete ma non è importante) la pedivella.
Smontate la catena.
Togliete uno dei dadi della ruota posteriore e tagliate il suo triangolo di tubi che parte dal canotto dei pedali e da sotto l’attacco della sella.
La ruota è ancora libera di girare sul suo asse, tenuta stretta dal dado che la fissa al triangolo di tubi rimasto (praticamente avete ottenuto un monobraccio posteriore).
Prendete una latta vuota, e tagliatela lungo l’asse longitudinale in modo da ottenere due semicilindri “a cucchiaio”. Dopo averli tagliati ripiegare con attenzione (ed i guanti protettivi) mediante una pinza, il lamierino verso l’interno, in modo tale che non vi siano bordi taglienti di nessun tipo. Al vento non gliene frega nulla, ma alle vostre mani sì.
Dopo aver ottenuto gli otto semibarattoli, contate le coppie di raggi della ruota della bicicletta: dovrebbero essere divisibili per otto…
Adesso dovete fissare ogni semibarattolo in almeno tre punti: due sullo stesso raggio dei quali uno vicino al cerchio, ed il terzo fissaggio va fatto su di un altro raggio, vicino alla metà del semicerchio del fondo del semibarattolo.
Praticate due fori, uno di qua ed uno di là del raggio sottostante e fate una “cucitura” col fil di ferro sottile, stringendolo con le pinze.
Questo fissaggio secondo un triangolo, renderà stabile ogni barattolo sulla ruota. Adesso bisogna fissare la dinamo della bicicletta in modo tale che il suo pignoncino zigrinato sia a contatto con la gomma della ruota. Va messa dal lato opposto dei bidoni, e fissata ad uno dei tubi del triangolo posteriore della bicicletta (l’unico rimasto). Fate attenzione che la dinamo non prema troppo sul pneumatico, altrimenti l’attrito sarà troppo alto ed il GEN non funzionerà che con venti molto forti.
La penultima cosa che resta da fare è montare il nostro Generatore Eolico Naif (GEN) in posizione sopraelevata (ad almeno 8 m di altezza) ed in una posizione che non sia disturbata da case, alberi o altri impedimenti al vento.  Ora occorre collegare la dinamo (con un pezzo di filo elettrico bipolare) ad una lampadina che terremo, da qualche parte, in casa.
Volendo aumentare un pò il rendimento, potete comprare una dinamo più efficace di quella delle biciclette ma, ovviamente, spenderete qualche soldo in più.
Conclusioni

Il GEN funziona solo con l’asse della ruota verticale.
Può essere usato anche come segnalatore automatico di presenza di vento. :o)
Il GEN è sconsigliato ai triestini ed agli abitanti fra Canosa e Candela.
Nessuno potrà dire che il vostro generatore eolico è un bidone…
Enzo.

ref. http://www.progettomeg.it/art15.htm