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EtherHiding e il malware decentralizzato nella blockchain

  La frontiera del malware si sta spostando. Con EtherHiding , gli attacchi informatici abbandonano i server tradizionali e si annidano dentro la blockchain stessa , sfruttando i suoi meccanismi di decentralizzazione per creare un hosting impossibile da rimuovere . Il fenomeno è stato osservato per la prima volta nel 2023 con la campagna CLEARFAKE , e successivamente adottato dal gruppo nordcoreano UNC5342 , noto per le sue operazioni di spionaggio e furto di criptovalute. Smart contract come rifugio del malware EtherHiding utilizza in modo ingegnoso gli smart contract , programmi eseguiti automaticamente su blockchain pubbliche come Ethereum o BNB Smart Chain . All’interno di questi contratti viene incorporato codice malevolo , spesso JavaScript, che può essere aggiornato o sostituito in qualsiasi momento. In questo modo la blockchain diventa un server C2 decentralizzato , immune a blocchi o sequestri: non esiste un “server centrale” da abbattere. Il risultato è un’infrastru...

Eroe della marina , muore dopo aver salvato otto persone.

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“Beato quel popolo che non ha bisogno di e ro i ” diceva Bertold Brecht. Ma nell’Italia delle tragedie annunciate e degli allarmi che
nessuno raccoglie, le storie degli eroi per caso sono uno squarcio di luce su una realtà sempre uguale a sé stessa. Simone Neri, 28 anni di
Giampilieri, sottufficiale della marina militare di stanza a Messina, era un servitore dello Stato che ha salvato otto persone prima di soccombere alla furia del fango. Gli ultimi istanti della sua esistenza per gli altri. Ora il coraggio di quegli attimi lo consacra eroe, al prezzo altissimo della sua vita. La notte di domenica, mentre la montagna franava, Simone, si era messo in salvo sul tetto della sua casa di Giampilieri. Il fango scorreva devastando le strade sotto, travolgendo cose ma soprattutto, persone: anche volti e voci conosciute. Quelle dei vicini di casa. Così ha deciso di scendere in
strada, Simone, senza esitare. Prima è entrato in una casa dove arrivavano delle grida: c'era un anziano in difficoltà, l'ha preso sulle spalle e l'ha portato in salvo su un tetto. Così poi con un'anziana, e poi ancora con un amico. Dopo aver aiutato otto persone è di nuovo sul tetto. Sente un bambino che piange. L'istinto è quello di tornare in strada, in mezzo al fango. Prima, però, forse conscio del pericolo che sta correndo, chiama la fidanzata: “qualsiasi cosa accada
ricordati che ti amo”, le dice. E si ributta per strada in mezzo al fango. Ma non ha più forza ormai. Un muro gli crolla addosso. E per
lui è la fine.

Ref Federico Mello da “ il fatto del 7-ottobre-2009”