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Il torio cinese che può riscrivere il mare

  Negli ultimi mesi si parla poco del progetto KUN-24AP , la portacontainer cinese alimentata da un reattore al torio . Eppure, dietro a quella sigla tecnica si intravede una mossa strategica capace di cambiare la logistica globale. Non è solo ingegneria navale: è una revisione delle regole fisiche che tengono insieme il commercio mondiale. 1. L’equazione che la Cina vuole risolvere Pechino possiede enormi riserve di torio, sottoprodotto dell’estrazione delle terre rare . Mentre in Occidente si discute ancora di uranio e rinnovabili intermittenti, nel deserto del Gobi — a Wuwei — i reattori a sali fusi sono già in fase sperimentale. Portare quella tecnologia in mare significa sciogliere uno dei nodi strutturali del trasporto globale: la dipendenza dal petrolio . Oggi ogni viaggio è ostaggio del prezzo del Brent e dei choke point geografici: Malacca , Suez , Hormuz . Sono le vulnerabilità che gli Stati Uniti controllano e che la Cina subisce. Una nave che non ha bisogno di r...

biocarburanti

Nel settore dei biocombustibili si sta ricercando e sviluppando, sempre con maggior interesse, la possibilità di usare "materie prime" non commestibili ad alto potenziale. La produzione in massa, di etanolo, derivato ad esempio da soia, canna da zucchero, colza e mais, ha sviluppato a livello mondiale, un dibattito molto acceso sui risvolti economici, politici e morali derivanti dal coltivare tali piante commestibili, per produrre carburanti.

Nasce, pertanto, la necessità di sviluppare colture che non siano in contrasto con la catena alimentare. Per questo si stanno sviluppando sempre con maggiore interesse, le ricerche sulla trasformazione in biocarburanti, di piante infestanti "no food" a bassa richiesta di acqua, pesticidi e diserbanti, come fonte per la produzione di combustibili .

Alcune di queste erbacce ad alto potenziale di trasformazione in biocombustibili, possono prosperare anche in terreni contaminati, assorbendo e pulendo tali terreni dalle sostanze inquinanti presenti. Questo specifico processo viene chiamato phytoremediation .

Queste piante devono però, essere mantenute sotto costante osservazione, perchè queste specie hanno un alto potere infestante ed il rischio è quello che possano danneggiare ed invadere anche terreni circostanti travolgendo le specie autoctone. Tale preoccupazione può essere facilmente dissipata e controllata, attraverso un'adeguata gestione .

Arundo donax (canna gigante)
In estate è in grado di crescere per circa 3 centimetri al giorno. Potrebbe essere considerato il supereroe dei biocarburanti. Attualmente vengono già prodotti molti raccolti ogni anno, in terreni molto poveri. Non gestito si trasforma in una grossa catastrofe. Almeno sei paesi negli Stati Uniti, dalla California al Maryland, lo considerano una specie pericolosamente invasiva.