Monti: «In 40 anni cementificata una superficie pari a Liguria, Lombardia ed Emilia messe insieme»
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DDL - «Il provvedimento mira anzitutto a garantire l'equilibrio tra i terreni agricoli e le zone edificate o edificabili, ponendo un limite massimo al consumo di suolo e stimolando il riutilizzo delle zone già urbanizzate», ha spiegato il premier. Il mantenimento dell'attività agricola, infatti, «consente di potergestire il territorio e contribuisce a diminuire il rischio di dissesti idrogeologici».
EFFETTI - Sono «molteplici le ricadute negative a cui questo provvedimento vuol porre fine», ha affermato Monti. «La prima è senza dubbio la perdita di superficie agricola e la conseguente riduzione della produzione, che impedisce al Paese di soddisfare completamente il fabbisogno alimentare nazionale e aumenta la dipendenza dall'estero». Una situazione «resa ancor più preoccupante dal fatto che le zone rurali con maggior tasso di cementificazione risultano essere le più fertili, come la Pianura padana». Ma ci sono anche «effetti negativi sul paesaggio, sul turismo, oltre a minare la sicurezza dei territori incidendo sull'assetto idrogeologico», ha concluso il presidente del Consiglio.