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domenica 16 settembre 2012

Euro o lira? A Brescia propongono EuroBexb




di Samanta Di Persio
Oggi in Italia  c’è un dibattito sull’Euro che spacca: da  una parte economisti che chiedono l’uscita dalla moneta unica e dall’altra economisti  che preannunciano una catastrofe in caso di ritorno alla lira. Beppe Grillo e la Lega vorrebbero un Referendum antieuro per dare l’opportunità di scelta ai cittadini e sono convinti della vittoria. C’è un’altra alternativa che dal 2001 portano avanti quattro imprenditori bresciani: Silvio Bettini, Antonio PanigalliMassimiliano Bontempi e Alessandro Rotondo per combattere la crisi, hanno mutuato un sistema svizzero, quello della Banca Wir che esiste dal 1934, un ritorno al baratto, tecnicamente moneta complementare. La mission, come si legge nel sito[1], di BexB (Business Exchange Business) è quella di riconsegnare alle imprese associate la liquidità e il potere d’acquisto necessari a rilanciare la produttività e di dare un nuovo impulso alle vendite delle stesse offrendo un’opportunità esclusiva che già negli U.S.A. rappresenta una realtà consolidata e di successo. Gli imprenditori associati al network BexB utilizzano uno strumento di pagamento complementare a quelli tradizionali: la Compensazione Multilaterale grazie al quale trasformano i propri acquisti a budget in vendite incrementali a nuovi clienti conosciuti grazie alla visibilità e alla promozione continua di cui beneficiano. Tutte le transazioni in compensazione sono assicurate contro il rischio d’insolvenza, non necessitano dilazioni di pagamento, permettono di risparmiare liquidità e di aumentare il fatturato: tutto ciò avviene grazie all’utilizzo di una specifica unità di conto, la Moneta Complementare EuroBexB, che misura il valore di beni e servizi scambiati nel circuito.Circa 2600 imprese in 160 settori utilizzano l’EuroBexB come unità di conto per acquistare beni e servizi necessari alla propria attività senza utilizzare denaro. Un esempio pratico. C’è l’azienda che produce imballaggi e che vuole rifare il tetto installando pannelli fotovoltaici. Bexb la mette in contatto con chi, iscritto al loro circuito, è in grado di fare l’intervento e poi si dà vita alla forma di compensazione. L’impianto fotovoltaico viene realizzato e lo scatolificio non solo non paga in denaro, ma si garantisce nuove vendite a nuovi clienti per importo pari all’acquisto effettuato in compensazione. L’azienda che ha installato il fotovoltaico vanta un credito nei confronti del circuito che compenserà con l’acquisto di prodotti e servizi necessari alla propria attività presso qualsiasi altro fornitore del circuito, senza pagare in denaro.In oltre 10 anni di attività sono stati intermediati oltre 200 milioni di Euro per circa 69.000 operazioni con un costante e progressivo trend di crescita interno. Ciò significa che sempre più aziende aderiscono e incrementano il proprio volume d’affari in EuroBexB. Per entrare a far parte del circuito bisogna sottoscrivere un “abbonamento” che a seconda del fatturato delle aziende varia tra i 1.300 e i 6 mila euro, se questa sorta di quota iscrizione garantisse l’uscita dalla crisi, chi non sarebbe disposto a pagarla?