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lunedì 22 dicembre 2014

Intervista a Costantino Paglialunga , Autore dell' ebook Il mistero della Tunguska 2° Edizione.






Intervista a Costantino Paglialunga
1) Dott. Paglialunga, la ringrazio di avermi dato la possibilità di intervistarla: la sua sicuramente è una vita segnata dalla ricerca e dallo studio sfociati in diversi lavori come il libro "ALLA SCOPERTA DELLA TERRA CAVA", l’ ebook "IL MISTERO DELLA TUNGUSKA" arrivato alla seconda edizione, alla ricerca sui dischi volanti, lo yeti ecc. Vorrei chiederle quando è nata questa passione e come si è sviluppata negli anni.
Quando è iniziata questa passione non saprei dirlo; diciamo che sono nato curioso e poi nel tempo ho applicato tale volontà prima nello studio della materia e poi all’archeologia e poi agli extraterrestri. La svolta più importante è iniziata nel giugno del 1969 quando mi sono interessato all’archeologia spaziale. La seconda svolta si è verificata quando ho conosciuto personalmente Eugenio Siragusa, il contattato dagli extraterrestri, il giorno 28 Marzo 1974. La terza svolta è avvenuta nel dicembre del 1989 quando mi sono recato per la prima volta nell’ex Unione Sovietica dove ho iniziato una serie di importanti ricerche.


2) Nella ricerca su Tunguska ha ipotizzato l’intervento di un complesso tecnologico ideato per proteggere il pianeta dalla minaccia dei corpi celesti in collisione con la Terra. Come è arrivato a questa conclusione?
Avevo delle conoscenze assai importanti sul fenomeno della Tunguska, a cui ero arrivato con alcuni anni di ricerca. La cosa che più mi dispiaceva e mi frullava nella testa era il perché insigni scienziati non parlavano dell’intervento extraterrestre, tanto che ogni volta che affrontavo con costoro il discorso se la cavavano dicendo che era tutto una fantasia. Ho avuto la fortuna di incontrare il Generale dell’Aviazione russa Vassily Alekseev (nome fittizio) che mi spronò a studiare alcune costruzioni metalliche interrate nella Siberia orientale perché misteriose o meglio di origine non terrestre. Costui è stato un dirigente dell’ex KGB e se mi parlava in quel modo è perché dovevo scoprire cose molto interessanti che i russi non potevano o non volevano rivelare. Ciò mi ha condotto nella Yakutia (Repubblica Saha) dove ho iniziato a studiare il libro “Il territorio del Viluij” di C. Maak scritto nel 1860 e poi ho contattato alcuni scienziati della locale università, fino ad arrivare a conoscere l’Olonko (poema epico) o meglio la parte riguardante le gesta dell’eroe Niurgun Bootor. Ero arrivato alla conclusione quasi certa quando è accaduto un fatto incredibile. A 15 km da casa mia è stato realizzato un “cerchio nel grano” che spiegava in maniera inequivocabile la struttura che avevo ipotizzato per il complesso della “Valle della Morte” della Siberia. Tale conclusione è stata trascritta nella seconda edizione del libro sulla Tunguska.

3) Sempre nel suo libro parla di una zona della siberia orientale molto particolare chiamata “Valle della Morte” e di strane costruzioni metalliche ritrovate al suo interno…
L’avvicinamento alla Valle della Morte in Siberia è stato assai travagliato. Innanzi tutto è una zona di produzione dei diamanti e non è consigliabile viaggiare in questi posti senza la dovuta difesa. Poi c’era la difficoltà delle zanzare ed affini che non si può descrivere a parole tanto è grande il problema. Inoltre, mentre stavo per andare sul posto con un cacciatore evenko, alcune settimane prima della partenza è morto (mi hanno riferito che aveva oltre 100 anni ma qualche sospetto mi è venuto perché quando ho parlato con lui al telefono era ancora nelle piene facoltà mentali e fisiche) Mi sono dovuto perciò accontentare dei disegni di altri testimoni e di alcune fotografie che poi ho integralmente pubblicato.

4) Riferisce di aver frequentato per svariati anni l’ambiente cosmonautico russo, può raccontare la sua esperienza?
L’esperienza con i cosmonauti è iniziata nel 1992 quando visitai per la prima volta la “Città delle Stelle”, sita a circa 30 km da Mosca. Qui vivono tutti i cosmonauti in servizio e non, le loro famiglie e poi ci sono le attrezzature per fare il tirocinio ed avere l’abilitazione a svolgere le varie missioni nello spazio come la grande piscina, l’enorme centrifuga, etc..Ho visitato i vari musei della cosmonautica russa, compreso quello dedicato a Gagarin, ho visitato la MIR , la gemella di quella spaziale dove si svolgevano le stesse operazioni. Ho avuto un rapporto di amicizia con il cosmonauta Afanasiev, con Marina Popovich, anche lei residente nella Città delle Stelle, con importanti ingegneri, deputati, etc.. Privatamente mi hanno riferito alcune loro incredibili esperienze ma non hanno mai permesso di filmare, registrare le interviste perché si rischiava molto.

5) Che idea si è fatto del fenomeno U.F.O?
La sigla UFO per me non ha nessun significato, soprattutto perché nelle varie organizzazioni ufologiche si sono infiltrati agenti del servizio segreto dei vari stati per creare confusione, depistaggi, etc, etc… Ho avuto il massimo di questa consapevolezza quando ho partecipato a Londra alla prima mondiale di un filmato militare riguardante l’autopsia di un umanoide extraterrestre. Il fatto è avvenuto al Museum of London nel Maggio 1995. Su questo avrei molto da dire ma vorrei ricordare a tutti che bisogna veramente conoscere gli extraterrestri, le loro qualità morali e non solo, perché vengono e cosa vogliono. Solo allora si può intavolare un dialogo onesto e fruttuoso.

http://intervista-paglialunga.blogspot.it/search/label/Tunguska