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Secondo l’Ocse il miglior modo per indurre comportamenti ecocompatibili è quello di far leva sugli inventivi economici: l’inchiesta rivela infatti che le tariffe speciali sui rifiuti, ad esempio, sono in grado di convincere le famiglie a ridurre la produzione del 20-30%. Allo stesso modo è utile far pagare l’acqua in modo progressivo rispetto ai volumi di consumo.
In
generale - basandosi su esempi concreti osservati in Australia, Canada,
Cile, Corea, Spagna, Francia, Israele, Giappone, Paesi Bassi, Svezia e
Svizzera - l’analisi sottolinea che i cittadini si sono dimostrati
pronti a dei “compromessi” sui propri stili di vita se questo è
necessario per preservare l’ambiente. Il 60% degli intervistati, ad
esempio, sarebbe favorevole ad utilizzare energia elettrica proveniente
da fonti pulite: il problema è che ad oggi non esiste ancora
un’offerta capace di soddisfare tale domanda... Allo stesso modo, il 75%
si dichiara pronto a pagare circa un 20% in più, in media, per avere
una vettura elettrica.
Ai poteri pubblici, insomma, secondo l’Ocse «spetta il compito di preparare il terreno e facilitare la transizione verso un consumo sostenibile, offrendo servizi di qualità: dai trasporti pubblici ai mezzi di raccolta e differenziazione dei rifiuti».
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