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lunedì 12 luglio 2010

NINA2010

Pubblichiamo e commentiamo le importanti novità registrate dal nuovo bollettino dell’ Agenzia Meteorologica Australiana.

Le temperature superficiali del mare nel Pacifico equatoriale centrale hanno continuato a raffreddarsi nel corso degli ultimi quindici giorni , e quindi il Pacifico tropicale è oggi generalmente più fresco della media  ad est del meridiano del cambio data .  Anche sotto la superficie , le temperature rimangono significativamente più fresche rispetto alla media, con alcune zone più fredde del normale anche di più di 4°C. Gli Alisei del Pacifico occidentale rimangono più forti del normale e la nuvolosità nei pressi del meridiano di cambio data continua a essere scarsa. Questi indicatori , insieme alla Southern Oscillation Index ( SOI ), che è positiva dal mese di aprile , sono coerenti con le fasi di sviluppo di un evento di La Niña .

La maggior parte dei modelli climatici esaminati dall'Ufficio Meteorologico australiano suggeriscono che l’attuale tendenza continuerà , con un significativo rischio di ulteriore raffreddamento dell'oceano al di là delle soglie La Niña prima della fine dell'inverno australe.

Storicamente , circa il 35-40 % di El Niño (come avvenuto nel 2009/10 ) sono seguiti da un evento di Niña nell’arco dello stesso anno . La combinazione della attuale tendenza e delle previsioni dei modelli matematici suggerisce che la probabilità di una Nina nel 2010 è ora chiaramente maggiore rispetto alle probabilità che ciò non avvenga.

La parte occidentale e orientale dell’ Oceano Pacifico tropicale ha continuato a raffreddarsi durante il mese di giugno. La mappa delle anomalie termiche superficiali marine per giugno mostra una vasta area di acque più fredde del normale che si estende lungo l’equatore a est del 160°W, con alcune zone della superficie marina con più di 1°C più fredde del normale per questo periodo dell’anno. Evidenti anomalie calde rimangono nelle zone marine prospicienti i continenti.

La sequenza degli ultimi quattro mesi che analizza le anomalie termiche delle acque sottosuperficiali dell’ Oceano Pacifico equatoriale, fino al 30 giugno, mostra un costante raffreddamento per ognuno dei quattro mesi. Un vasto volume di acque più fredde del normale ora si estende su gran parte delle acque sottosuperficiali dell’Oceano Pacifico. In qualche regione le acque sottosuperficiali superano i 3° di anomalia negativa rispetto alla media.

La mappa delle anomalie sottosuperficiali degli ultimi cinque giorni con fine il 5 luglio mostra un vasto volume di acqua sottosuperficiale più fredda del normale nel Pacifico equatoriale con anomalie inferiori ai 4° in meno rispetto al normale per questo periodo dell’anno nel Pacifico centrale. L’anomalia per le acque sottosuperficiali non è cambiata significativamente nel corso delle ultime due settimane.

Come da tempo Meteoscienze aveva sottolineato e previsto analizzando l’andamento particolarmente interessante delle acque sottosuperficiali oceaniche. La Nina fa ufficialmente ingresso in questo giugno 2010. Ancora l’ Agenzia Meteorologica Australiana si tiene cauta sull’annunciare l’inizio della Nina. Ma se andiamo a vedere il valore del MEI per il mese di giugno registriamo un valore di -0.412 (un vero e proprio tracollo rispetto al +0.539 di maggio), valore che non si registrava dall’aprile del 2009, siamo dunque entrati probabilmente in un periodo di ENSO NEGATIVA, di cui non possiamo al momento né definire la lunghezza né la magnitudo. I parametri in nostro possesso però, dall’analisi delle acque sottosuperficiali  ai modelli previsionali, ci fanno nettamente protendere per la previsione di un evento di Nina del tutto fuori dal normale con magnitudo e durata molto interessanti. Sappiamo che le conseguenze a livello climatico non si faranno attendere, per cui partendo dalle conseguenze globali ci aspettiamo nel corso del prossimo autunno un deciso ridimensionamento delle anomalie termiche che potrebbe così evitare al 2010 di battere tutti i record storici, come l’incipit di questo anno faceva fino allo scorso mese pensare. Dal punto di vista invece locale iniziano a delinearsi interessanti novità con una possibile accoppiata QBO negativa e Nina strong che insieme alla continua tendenza ad AO negativa potrebbero portare non solo ad un autunno precoce ma ad un inverno dalle spiccate caratteristiche fredde a livello europeo per possibili importanti blocchi atlantici che insieme alla AO negativa potrebbero portare a irruzioni importanti  finalmente anche a sud del 42° parallelo…ma avremo tempo per riparlarne…intanto salutiamo con malcelata soddisfazione il ritorno della bambinella per placare i bollenti spiriti del GW.

Evidente come attualmente i modelli matematici non solo vedano una magnitudo della prossima Nina decisamente forte, ma soprattutto non riescano a vedere una fine "veloce" della prossima Nina...Fonte Agenzia Meteorologica Australiana.

Ref meteoscienze.it