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domenica 11 luglio 2010

La Marea Nera potrebbe frenare la Corrente del Golfo?

Secondo gli studi del dott. Zangari, in collaborazione con l'Università del Colorado, l'enorme emissione di petrolio (100 milioni di litri) nel Golfo del Messico, avvenuta a causa del disastro della Multinazionale British Petroleum, avrebbe già causato mutamenti mai visti prima nella circolazione interna al Golfo con la quasi completa estinzione della Loop Current, elemento determinante per il corretto funzionamento della celeberrima Corrente del Golfo. Quali le conseguenze?

immagine articolo 18331

Nelle due immagini del golfo del Messico vediamo nella prima il normale funzionamento della Loop Current, nella seconda invece il suo attuale funzionamento alterato e quasi bloccato.

Tutti ormai conoscono la Corrente del Golfo, soprattutto a causa della visione del film catastrofista "The Day After Tomorrow". Pochi però sanno davvero come in realtà funzioni. La Corrente del Golfo, in grossolana sintesi, raccoglie calore nel Golfo del Messico per poi trasportarlo via mare verso nord-est, riscaldando così gran parte dell'Europa nord-occidentale, dall'Islanda alla Scandinavia, dalle Isole Britanniche alle coste Europee, che in caso contrario penerebbero per climi ben più rigidi. Quando in passato qualcosa la ha bloccata o anche solo rallentata, gli effetti sul clima europeo (e non solo ) sono stati catastrofici. Si ricorda sempre il classico evento della Dryas Recente, quando un enorme riversamento di acque dolci nell'Oceano Atlantico bloccò per mille anni la Corrente del Golfo, ricacciando così grande parte dell'Europa nell'Era Glaciale.

È ovvio dunque che la Corrente del Golfo è un meccanismo fisico-chimico che assicura un clima mite al Vecchio Continente. Intervistando il dott. Zangari, fisico teorico, tra l'altro studioso di grande disponibilità e cortesia che lavora al "Frascati National Laboratories (LNF) - National Institute of Nuclear Physics (INFN)", appare evidente che l'enorme riversamento di un fluido molto denso e viscoso come il petrolio all'interno di un ecosistema molto delicato come quello del Golfo del Messico stia causando quello che potrebbe divenire il più grande disastro ecologico causato dall'uomo nel corso della sua storia. Perché al di là degli evidenti danni alla flora, alla fauna e a tutti i microorganismi marini che da millenni determinano l'equilibrio biologico dell'area, all'analisi dettagliata satellitare appare evidente che tale massiccia e improvvisa immissione di petrolio stia rompendo il meccanismo fondamentale attraverso il quale la Corrente del Golfo raccoglie calore per poi distribuirlo sulle coste nord-orientali dell'Atlantico.

La Loop Current, come possiamo anche vedere se clicchiamo sull'immagine a fianco, è un complesso meccanismo attraverso il quale masse di acqua calda dell'area dello Yucatan vengono trasportate quasi con un movimento circolare (da qui il termine loop) verso l'area di Cuba e da qui possono poi fuoriuscire attraversando lo stretto con la Florida immettendosi nella Corrente del Golfo. Questa è la situazione normale, ben descritta dalla prima immagine satellitare.

Ma se tale Loop Current dovesse essere frenata o addirittura bloccata e distrutta, allora anche la Corrente del Golfo non potrebbe più ricevere il carico di calore da distribuire ai paesi europei (questa è la situazione alterata, descritta nella seconda immagine satellitare). Le conseguenze potrebbero quindi essere anche molto gravi. Ricordiamo però che si tratta solo di ipotesi che il dott. Zangari ha messo a punto attraverso il suo sistema di calcolo per fenomeni non lineari a base statistica denominato SHT. Ogni volta che ci si trova di fronte a sistemi complessi bisogna ovviamente rifuggire da previsioni deterministiche e meccaniche. Si tratta però certamente di una situazione critica, da monitorare con attenzione.

Link all'articolo originale: http://www.associazionegeofisica.it/OilSpill.pdf

http://www.meteogiornale.it/notizia/18331-1-marea-nera-petrolio-golfo-messico-stop-corrente-del-golfo