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mercoledì 29 giugno 2022

Scalabilità della blockchain, tipi di layer, rollups e soluzione Hotmoka.

Come noto un aspetto critico della blockchain, tale da non permettergli ancora una significativa adozione planetaria,  riguarda la sua scalabilità. A tutt’oggi la scalabilità della blockchain è considerata ancora il collo di bottiglia dell’infrastruttura blockchain e molteplici sono i tentativi di apportare miglioramenti, capaci di permetterle di competere con i più grandi circuiti di pagamento elettronico.

La tecnologia Blockchain nativa, è attualmente ancora limitata dalla capacità di gestire poche transazioni al secondo (TPS).

Per chiarire il problema, è sufficiente riportare le due blockchain più note come esempio: Bitcoin elabora 4,6 TPS ed Ethereum circa 14,3 TPS (valori leggermente variabili), mentre Visa uno dei maggiori circuiti di pagamento elettronico, puo’ elaborare circa 1.736 TPS (ma è stato in grado di raggiungere picchi di 47.000 TPS).

La tecnologia di fatto è guidata da un’idea di decentralizzazione il che rende difficile la scalabilità poiché le transazioni devono essere trasmesse a tutta la rete. Quando si genera un nuovo blocco, un fattore cruciale da tenere in considerazione è il tempo di trasmissione necessario a trasmettere il nuovo blocco a tutti i nodi della rete ( Blockchain).

Qualsiasi miglioramento si voglia apportare alla scalabilità della blockchain ci si deve necessariamente scontrare con il principale effetto negativo, cioè la sicurezza, quindi è sempre necessario trovare il giusto compromesso per scalare. Attualmente l’approccio più comune per ottenere una blockchain scalabile è il “Layer 2”, ossia una struttura tecnologica capace di gestire le transazioni fuori catena, riducendo il carico sulla blockchain e di riflesso una maggiore velocità nel trasferimento.

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