Passa ai contenuti principali

Post in evidenza

Satelliti Che Perdono Segreti

Poco meno di mille dollari: con questa cifra un team di ricerca è riuscito a raccogliere, per anni, traffico satellitare geostazionario non cifrato . È una cifra bassa — e questo è il punto: la vulnerabilità non risiede in hardware esoterico ma in pratiche di configurazione e in assunzioni sbagliate sull’obscurity del mezzo. Come hanno fatto  Il principio è semplice: molte stazioni geostazionarie trasmettono segnali che coprono vaste porzioni di superficie; un’antenna direzionale, anche piccola, orientata correttamente riesce a ricevere quei segnali. I ricercatori hanno usato un setup economico, software-defined radio e tool open-source per decodificare e analizzare flussi IP e VoIP. L’operazione è passiva: non si inviano pacchetti né si interferisce — si ascolta. Perché questo è rilevante? Perché la trasmissione on-air non cifrata rimane leggibile a chiunque abbia l’antenna. Non c’è bisogno di attacchi sofisticati o di accessi privilegiati: basta la linea di vista e il know-how ...

Il rame potrebbe essere il prossimo petrolio?

 




Negli anni ’70 il petrolio era “l’oro nero”.
Oggi, quell’oro sta cambiando colore. Diventa rosso rame.

Nel 2021 Goldman Sachs lo ha detto chiaramente: “il rame è il nuovo petrolio”.
Non per moda, ma per necessità.
Perché senza rame, la transizione energetica semplicemente non funziona.

Ogni cavo, ogni motore elettrico, ogni pannello solare o turbina eolica ne ha bisogno.
E un’auto elettrica? Contiene fino a quattro volte più rame di un’auto a benzina.

Il Fondo Monetario Internazionale conferma la tendenza:

  • Domanda di rame: da 25,9 a 39,1 milioni di tonnellate entro il 2040.

  • Consumo di petrolio: da 101,9 a 66 milioni di barili al giorno nello stesso periodo.

Due curve che si incrociano: una sale, l’altra scende.
E in quell’incrocio c’è la storia del prossimo ventennio.

Ma questa corsa al rame non è senza conseguenze.
Per ogni nuova miniera servono energia, acqua, investimenti e — soprattutto — tempo.
E se la domanda cresce più velocemente dell’offerta, il rischio è chiaro:
il “collo di bottiglia” della transizione verde potrebbe essere… il rame stesso.

Il mondo si sta spostando da un’economia basata sul petrolio a una basata sui metalli.
Cambiano le fonti, ma la dipendenza resta.

La domanda da farsi non è più “quanto petrolio ci serve?”,
ma “abbiamo abbastanza rame per sostenere la transizione?”