Per sviluppare un nuovo farmaco servono in media 15 anni e circa 2 miliardi di dollari.
Un percorso lungo, costoso e pieno di incertezze.
Ora qualcosa sta cambiando.
Secondo Reuters, le aziende farmaceutiche stanno usando l’intelligenza artificiale per accelerare la scoperta e i test di sicurezza dei farmaci. L’obiettivo? Dimezzare tempi e costi già nei prossimi 3-5 anni.
Come funziona: modelli di IA prevedono come un composto viene assorbito, distribuito e quali effetti tossici può avere. Risultato: meno esperimenti sugli animali e procedure più veloci. Non a caso, la FDA punta a fare di queste tecniche il nuovo standard.
Un esempio concreto: la piattaforma di Recursion ha portato una molecola alla fase clinica in 18 mesi. La media del settore è 42.
Se questo diventa la norma, si accorciano le distanze tra laboratorio e pazienti, con terapie più accessibili e costi ridotti.
È una rivoluzione silenziosa: non solo velocità e risparmio, ma anche un cambio etico importante, perché significa salvare migliaia di animali dalla sperimentazione.
La domanda è: riuscirà l’IA a diventare davvero la nuova “corsia preferenziale” per la medicina, o resterà un esperimento confinato a pochi casi?