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lunedì 14 dicembre 2015

A proposito di banche : Non è la prima volta, e non sarà l'ultima.



Superficialità e memoria corta dei commentatori politici e nella stampa sui crack bancari nazionali, i rapporti tra governo e banchieri e le ragioni profonde della storica fregatura del piccolo risparmiatore.

Ancora una volta "politica e affari" (sporchi).
Chi paga è sempre lo stesso, l'insignificante cittadino elettore-consumatore, qui nella veste di risparmiatore.
Oggi qualcuno, avendo letto fugacemente il saggio risalente di un poco noto ma insigne giurista lancia con una certa retorica il motto
"privatizzano gli utili e socializzano le perdite": una vecchia ... storia analizzata, sviscerata, interpretata da almeno un quarantennio, senza 
che ciò produca alcunché ...
Vecchia storia, debitamente tenuta in disparte dal dibattito pubblico per l'intero comparto politico-finanziario-industriale nazionale.
E le ragioni sono più che evidenti.

Un dato di fatto è la preoccupazione primaria di ogni governo nazionale passato e vigente (e del relativo partito di riferimento), in particolare a partire dalla metà degli anni '80 del '900 di consentire a chi esercita attività finanziaria nelle diverse e più disparate forme (si badi: non solo banchedi agire in interesse privatissimo ed in conflitto di interessi a danno dei risparmiatori/consumatori, fuori dal controllo sia politico che normativo-amministrativo dello Stato, o meglio, di quel che era, e dovrebbe essere ancora di più oggi il fulcro degli organi rappresentativi e di garanzia.
Così pure nessun controllo sociale: la grande stampa è di regime, il banchiere è da sempre, tipicamente, anche editore.

La storica prassi: prima prelevare impunemente risparmio sotto false dichiarazione ai risparmiatori, quindi "fuggire con il malloppo", fatto adeguatamente evaporare con vari pretesti congiunturali; infine far entrare in gioco la classe politica-servente e prelevare a "suon di decreti e leggine" denaro pubblico per improbabili salvataggi, per scaricare, ancora e ancora, sulla comunità l'onere pesantissimo delle dolose, nonché prevedibili, malversazioni poste in essere dal "circolo dei banchieri".
Alla base di tutto questo dal 1893 (!!!) fino ad oggi complicità/ alleanze/fraternità/subordinazione dei politici con chi maneggia denaro, un quadro drammatico e sempre più evidente di collusioni, familismi, clientele, ed ogni altra sorta di inciucio che rende sempre meno credibili le nostre istituzioni sia nazionali che locali.

come si diceva: "una vecchia storia ..."

MB

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