Pedalare per migliaia di chilometri nel deserto, attraversare l’Atlantico remando da solo, inoltrarsi nella giungla amazzonica e scalare il vulcano più alto del mondo. Non è la trama di un documentario estremo. È la realtà di Lorenzo Barone, 28 anni, umbro, che si prepara a compiere l’impresa più radicale della sua giovane vita: Project Dust . Ma non si tratta solo di chilometri o fatica. In gioco c’è qualcosa di più profondo: una visione . Barone vuole raccontare fisicamente il ciclo naturale della polvere sahariana , quel fenomeno invisibile in cui le polveri del deserto, spinte dai venti, attraversano l’oceano e fertilizzano l’Amazzonia. Un processo che connette continenti, climi, ecosistemi. E che lui ha deciso di attraversare con il proprio corpo, senza motori, senza scorciatoie, senza sponsor invasivi. La sua forza? La coerenza. Barone viaggia da anni in completa autosufficienza, con mezzi semplici, vivendo l’ambiente senza filtri. Ha già affrontato –50 °C in Siberia, ha a...
