Poco meno di mille dollari: con questa cifra un team di ricerca è riuscito a raccogliere, per anni, traffico satellitare geostazionario non cifrato . È una cifra bassa — e questo è il punto: la vulnerabilità non risiede in hardware esoterico ma in pratiche di configurazione e in assunzioni sbagliate sull’obscurity del mezzo. Come hanno fatto Il principio è semplice: molte stazioni geostazionarie trasmettono segnali che coprono vaste porzioni di superficie; un’antenna direzionale, anche piccola, orientata correttamente riesce a ricevere quei segnali. I ricercatori hanno usato un setup economico, software-defined radio e tool open-source per decodificare e analizzare flussi IP e VoIP. L’operazione è passiva: non si inviano pacchetti né si interferisce — si ascolta. Perché questo è rilevante? Perché la trasmissione on-air non cifrata rimane leggibile a chiunque abbia l’antenna. Non c’è bisogno di attacchi sofisticati o di accessi privilegiati: basta la linea di vista e il know-how ...
Esiste realmente e si chiama Partito polacco di internet (Ppi) la prima struttura politica in Polonia che ha scelto il mondo virtuale come “sede”. Il Ppi è stato fondato alcuni mesi fa a Katowice, nel sud del paese, e conta circa cinquecento iscritti. Non si conoscono ancora gli elementi del programma del partito, ma si sa che la nuova formazione vorrebbe presentarsi alle politiche il prossimo anno.
Diversamente dalle aspettative, fra i seguaci del Ppi non ci sono tanti giovani: l’età dei militanti è in media di sessant’anni. Il partito è presieduto da un industriale, Piotr Zemelka, di 54 anni, e nella direzione c’è anche un medico polacco che lavora in Germania e un ex campione sportivo, oggi settantenne. Secondo Zemelka, il suo partito potrebbe presto sostituire il classico modello di organizzazione a scopi politici. “Vogliamo, nel rispetto della libertà dell’uomo, ritornare alla democrazia di base”, spiegano i fondatori. Aggiungendo che per fare politica non servono né sovrastrutture, né uffici, né riunioni.
Diversamente dalle aspettative, fra i seguaci del Ppi non ci sono tanti giovani: l’età dei militanti è in media di sessant’anni. Il partito è presieduto da un industriale, Piotr Zemelka, di 54 anni, e nella direzione c’è anche un medico polacco che lavora in Germania e un ex campione sportivo, oggi settantenne. Secondo Zemelka, il suo partito potrebbe presto sostituire il classico modello di organizzazione a scopi politici. “Vogliamo, nel rispetto della libertà dell’uomo, ritornare alla democrazia di base”, spiegano i fondatori. Aggiungendo che per fare politica non servono né sovrastrutture, né uffici, né riunioni.