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Il collasso dell’AMOC diventa un rischio reale

  Il collasso dell’AMOC diventa un rischio reale Quando un governo considera una corrente oceanica un problema di sicurezza nazionale, significa che qualcosa è cambiato davvero. L’Islanda ha ufficialmente classificato il possibile collasso dell’AMOC — la grande circolazione che porta calore dall’Atlantico ai mari del Nord — come minaccia esistenziale. Una decisione rara. E un segnale forte per l’Europa. Perché l’AMOC è così importante L’AMOC funziona come un gigantesco nastro trasportatore: acqua calda dai tropici sale verso nord, si raffredda, affonda e torna indietro in profondità. È questo flusso a rendere gli inverni europei sorprendentemente miti per la latitudine. Il problema è la velocità del cambiamento. L’acqua dolce proveniente dallo scioglimento della Groenlandia sta “diluendo” l’Atlantico del Nord, disturbando il meccanismo che permette all’acqua salata di affondare. Se l’affondamento rallenta, l’intero circuito si indebolisce. Se si ferma, collassa. Gli scienzia...

La CO2 che produce energia

Produrre energia dalla CO₂ è l’idea di un team di ricerca del Sandia National Laboratories che ha creato un dispositivo in grado di utilizzare l'energia solare concentrata per convertire la CO2 in monossido di carbonio e produrre biocarburanti o altri carburanti liquidi.

Il prototipo si chiama CR5 (da Counter-Rotating-Ring Receiver Reactor Recuperator) e sarà pienamente funzionante entro il prossimo anno.

Lo strumento è un cilindro metallico diviso in due camere, in grado di innescare delle reazioni termo-chimiche su una superficie di ossido di ferro. Quando l'ossido di ferro è esposto a temperature molto alte, s'innescano reazioni che portano alla liberazione di molecole di ossigeno, che vengono poi “riprese” quando il materiale si raffredda. I due processi avvengono in due camere separate e l'ossigeno recuperato è quello sottratto all'anidride carbonica contenuta in una delle due camere; in questo modo la CO2 diventa CO .

Il cilindro presenta, in serie, 14 dischi di ossido di ferro che ruotano su loro stessi compiendo un giro al minuto. I ricercatori sono riusciti a concentrare i raggi del Sole per portare una delle camere a 1.500 gradi centigradi, in modo che la parte dei dischi che si trova in quell'area liberi le molecole di ossigeno. Ruotando, i dischi portano la loro “zona calda” nella camera opposta e il raffreddamento induce l'ossido di ferro a “rubare” molecole di ossigeno alla CO2, lasciando nella camera il monossido di carbonio. Questo può essere poi combinato con l'idrogeno per dare syngas da usare come vettore energetico.

Un impianto di questo tipo può sorgere a ridosso di centrali termiche tradizionali, ma anche d'impianti industriali produttori di CO2.

Finora il sistema, era stato testato in piccoli step; l'esperimento completo recentemente realizzato prova che la macchina lavora come da previsioni. “Pensiamo che questo sistema sia un'alternativa al sequestro di CO₂ sottoterra, spiega Miller ingegnere chimico ai Sandia Lab. Invece che pompare il gas sotto il suolo sarà così possibile usare il sole per ottenere una “combustione inversa” che trasforma l'anidride carbonica in molecole energetiche”.

Ora che la macchina si è comportata come previsto al primo test, la sfida consiste nel migliorare l'efficienza del sistema, passaggio fondamentale per far uscire la scoperta dal laboratorio e cominciare a pensare al mercato, cui CR5 potrebbe arrivare tra una quindicina d'anni. Nel frattempo, ottenuti i finanziamenti necessari per assicurare la prosecuzione della ricerca, l'obiettivo sarà di realizzare un nuovo prototipo ogni tre anni, in grado di mostrare sensibili incrementi di efficienza e decrementi di costi rispetto al precedente.

Ref. http://www.chimici.info