Translate

lunedì 23 novembre 2020

Ruolo della vitamina D nella prevenzione dell'infezione, della progressione e della gravità da COVID-19

 Nurshad Ali 1

Affiliazioni 
Articolo PMC gratuito

Astratto

Lo scoppio del COVID-19 ha creato una crisi sanitaria pubblica globale. Poco si sa sui fattori protettivi di questa infezione. Pertanto, sono assolutamente necessarie misure sanitarie preventive che possono ridurre il rischio di infezione, progressione e gravità. Questa revisione ha discusso i possibili ruoli della vitamina D nella riduzione del rischio di COVID-19 e di altre infezioni e gravità acute del tratto respiratorio. Inoltre, questo studio ha determinato la correlazione dei livelli di vitamina D con i casi di COVID-19 e i decessi in 20 paesi europei al 20 maggio 2020. È stata osservata una correlazione negativa significativa (p = 0,033) tra i livelli medi di vitamina D e i casi di COVID-19 per un milione di abitanti nei paesi europei. Tuttavia, la correlazione della vitamina D con i decessi per COVID-19 di questi paesi non era significativa. 

Alcuni studi retrospettivi hanno dimostrato una correlazione tra lo stato della vitamina D e la gravità e la mortalità del COVID-19, mentre altri studi non hanno trovato la correlazione quando le variabili confondenti vengono regolate. Diversi studi hanno dimostrato il ruolo della vitamina D nel ridurre il rischio di infezioni virali acute del tratto respiratorio e polmonite. Questi includono l'inibizione diretta con replicazione virale o con metodi antinfiammatori o immunomodulatori. Nella meta-analisi, l'integrazione di vitamina D si è dimostrata sicura ed efficace contro le infezioni acute del tratto respiratorio. Pertanto, le persone a maggior rischio di carenza di vitamina D durante questa pandemia globale dovrebbero prendere in considerazione l'assunzione di integratori di vitamina D per mantenere la 25 (OH) D circolante a livelli ottimali (75-125 nmol / L). In conclusione, non ci sono prove sufficienti sull'associazione tra i livelli di vitamina D e la gravità e la mortalità del COVID-19. Pertanto, sono necessari studi di controllo randomizzati e studi di coorte per verificare questa ipotesi.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32605780/