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mercoledì 25 dicembre 2013

La Grecia regala la corrente ai poveri

Il governo concederà due giorni di elettricità gratuita per evitare la combustione di materiale pericoloso da parte di chi non ha i soldi per pagarsi la bolletta 


La Grecia regala l’elettricità ai più poveri per contrastare la crescita dell’inquinamento dell’aria. Le fasce della popolazione più colpite dalla crisi bruciano infatti anche la spazzatura per potersi riscaldare, così da provocare un pericoloso aumento delle sostanze tossiche che si respirano. Il governo ha così deciso di reagire per fermare i danni ambientali provocati dalla crisi e dalla conseguente povertà.

CORRENTE GRATIS - Il ministro della Salute della Grecia, Adonis Georgiades, ha deciso di intesa con il suo collega dell’Ambiente di regalare la corrente ai più poveri. Le fasce più povere della popolazione bruciano legna ed anche immondizia per potersi riscaldare durante i mesi invernali. Una scelta, nata dalla povertà, che ha provocato un pericoloso rialzo dell’inquinamento atmosferico. Il governo ha così introdotto un regolamento che permetterà di non far pagare per due giorni il costo della bolletta elettrica per le famiglie più povere e per i disoccupati. Questa possibilità scatterà appena i valori dell’aria supereranno le soglie giudicate come pericolose. La proposta era già stata lanciata dal dicastero dell’Ambiente, al fine di fermare una tendenza pericolosa creata dalla povertà generata dalla crisi. La decisione presa dal governo di Antonis Samaras sarà messa in pratica dalle compagnie elettriche della Grecia, in maggioranza controllate dallo Stato. 

AIUTO AI POVERI - Invece che far bruciare legna od altri oggetti pericolosi per l’ambiente se messi in combustione ci sarà la possibilità di concedere gratis la corrente, così da far riscaldare i nuclei familiari più disagiati. Potranno accedere  a questa opzione tutte le famiglie con un reddito inferiore ai 12 mila euro l’euro, una soglia che aumenterà di 3 mila euro a seconda del numero dei bambini presenti in casa. Molte persone in queste prime settimane invernali avevano lamentato di soffrire di lacrime agli occhi e gole infiammate. Nel centro di Atene e in altre città del Nord erano state registrati valori allarmanti delle polveri sottili, superiori ai cento microgrammi per metro cubo, una soglia di pericolo denunciata dal ministero dell’Ambiente. Il dicastero della Salute aveva invitato i cardiopatici e le persone sofferenti di problemi respiratori a uscire dalla propria abitazione solo lo stretto indispensabile. L’associazione dei medici greci ha rimarcato come il fenomeno dell’inquinamento atmosferico abbia assunto dimensioni minacciose, in particolare per i bambini e i malati cronici.

FENOMENO STRUTTURALE - La decisione del governo greco segue la denuncia lanciata da uno studio scientifico, che aveva evidenziato la forte crescita dell’inquinamento dell’aria ellenica seguito allo scoppio della crisi. La Grecia è arrivata ormai al sesto anno di recessione, e solo l’anno prossimo forse ritornerà la crescita, dopo anni di tagli severi alla spesa sociale e forte riduzione del reddito disponibile. Alcuni ricercatori , guidati da Constantinos Sioutas della USC Viterbi School of Engineering, hanno dimostrato in uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology che la concentrazione di particolato atmosferico in una delle zone economicamente più colpite della Grecia è aumentata del 30 per cento dall’inizio della crisi, con potenziali effetti  negativi sulla salute nel lungo periodo. La causa principale è la combustione di materiali di scarto per il riscaldamento delle abitazioni, seguito al forte aumento del petrolio e delle altre fonti fossili registrato in questi anni. In Grecia il tasso di disoccupazione sfiora il 30%, e chi non ha un lavoro o un sussidio sociale cerca di abbattere il costo della vita con mezzi di fortuna, bruciando legno, materiali di scarto ed in alcuni casi anche spazzatura per non soffrire il freddo.

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