Dietro questa frase del Financial Times, in uno degli articoli oggi dedicati alla crisi finanziaria italiana, potrebbe celarsi un'amara, ma interessante verità.
L'Italia, vero anello debole dell'Euro, è stata usata da una lobby finanziaria e bancaria estesa e potente.
Coloro che non vogliono sottomettersi al piano di salvataggio della Grecia, oggi sul punto di partire, che prevede oneri sia per gli stati europei ma anche per le banche e i soggetti privati coinvolti nel finanziamento del grande deficit e debito greco.
Il resoconto del Financial Times è al proposito piuttosto eloquente. Il piano è già pronto e concordato: prevede in pratica la diluizione dei termini temporali del debito, con operazioni di riacquisto (buyback) agevolate per Atene e l'impegno delle banche creditrici a prendersi i nuovi titoli a prezzi ridotti. Questo almeno nella versione tedesca (Tesoro di Berlino) del progetto.
Tutto pronto, continua il Financial Times, salvo la necessità di qualche settimana estiva tranquilla sui mercati per far partire il piano. E gestirne la discontinuità finanziaria, con l'aiuto della Bce.
Niente da fare. Proprio nei giorni dei negoziati riservati (tra Iff , l'organizzazione che rappresenta le grandi banche globali, e i rappresentanti dell'Unione Europa e dei principali Governi dell'Unione) cominciavano le manovre al ribasso sulle grandi banche italiane, poi culminate nel venerdì nero, nel lunedì da incubo e nel martedì a mezzo incubo.
Una bomba inaspettata. Messa tra i piedi dell'Eurogruppo e dell'Ecofin. Di fatto una zeppa nel meccanismo del piano per la Grecia. Oggi si sono riuniti per constatare l'impasse.
Una crisi di debito italiana? Niente di meglio. L'Italia è il terzo paese dell'Unione, la sua crisi sarebbe una bomba atomica per l'Euro. Un gigantesco diversivo.
Messaggio implicito della lobby: se ci fate pagare la Grecia noi vi facciamo saltare Roma......pensateci, Merkel e Schauble.
Fin qui la sostanza di ciò che scrive oggi il Financial Times. Con taglio molto inglese, senza troppe connessioni, ma questi elementi ci sono tutti. (mi spiace non poterli linkare, a causa delle politiche di copyright, piuttosto restrittive, del quotidiano finanziario inglese).
Per chi può e sa leggerli basta però fare due semplici connessioni mentali.
Anch'io non mi lancio in tesi troppo complottiste. Il governo italiano, nelle scorse settimane, ha mostrato tali e tante fallenelle vicende intorno alla finanziaria da rendere quasi superfluo ogni complottismo. La crisi era a portata di un click transattivo.
Creare una crisi finanziaria italiana era ed è come sparare sulle ambulanze. Però, per dovere di cronaca, uno sguardo allo scenario di contesto, ben più ampio e altrettanto critico, credo vada dato.
Vaso di coccio, insomma, tra vasi di ferro. Cerchiamo di cambiare.
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