Ridare vita e vitalità a vecchi impianti idroelettrici inutilizzati e anche a vecchi mulini ad acqua presenti sui territori nazionali dei paesi Ue. Questa è la missione dell’Unine europea, che ha avviato un progetto per far rivivere appunto tali strutture. Si chiama RESTORhydro il progetto europeo che, con un budget di circa 2 milioni e mezzo di euro, ha coinvolto Italia, Francia, Lituania, Belgio, Svezia, Polonia, Grecia e Slovenia.
In Italia per ora, a metà del progetto iniziato nel 2012 e con scadenza 2015, non si è ancora arrivati alla realizzazione di nessuna cooperativa, ma ci sono vari lavori in corso a Monza, Pavia, Settimo Torinese e nella Valle dell’Olona, assicurano i responsabili italiani di RESTORhydro parlando al greenenergyjournal. In compenso è nata la prima guida, Guida RESTORhydro, che intende dare indicazioni chiare e dettagliate, al fine di permettere la creazione di cooperative atte ad affrontare e risolvere i problemi legati alla rimessa in vita di queste strutture, soprattutto quelli economici. L’idea è, infatti, proprio quella di mappare dei siti possibili per poi realizzare progetti di cooperative che rendano possibile l’utilizzo di queste strutture fuori uso.
I vecchi mulini ad acqua presenti sul territorio europeo sono circa 350 mila e gli impianti di produzione idroelettrica dismessi non mancano. Lo sfruttamento di queste ‘strutture rifiuto’ per produrre energia a livello locale rappresenta un esempio virtuoso di waste-management.
http://www.meteoweb.eu/2014/02/ambiente-presentato-un-progetto-ue-per-riattivare-i-vecchi-mulini-ad-acqua/264231/?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter
In Italia per ora, a metà del progetto iniziato nel 2012 e con scadenza 2015, non si è ancora arrivati alla realizzazione di nessuna cooperativa, ma ci sono vari lavori in corso a Monza, Pavia, Settimo Torinese e nella Valle dell’Olona, assicurano i responsabili italiani di RESTORhydro parlando al greenenergyjournal. In compenso è nata la prima guida, Guida RESTORhydro, che intende dare indicazioni chiare e dettagliate, al fine di permettere la creazione di cooperative atte ad affrontare e risolvere i problemi legati alla rimessa in vita di queste strutture, soprattutto quelli economici. L’idea è, infatti, proprio quella di mappare dei siti possibili per poi realizzare progetti di cooperative che rendano possibile l’utilizzo di queste strutture fuori uso.
I vecchi mulini ad acqua presenti sul territorio europeo sono circa 350 mila e gli impianti di produzione idroelettrica dismessi non mancano. Lo sfruttamento di queste ‘strutture rifiuto’ per produrre energia a livello locale rappresenta un esempio virtuoso di waste-management.
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