Il Film Festival della Lessinia 2011 giunge a metà del suo cammino e il direttore Alessandro Anderloni traccia un primo bilancio della manifestazione, diviso tra soddisfazione per il buon esito di pubblico e di critica del primo fine settimana e preoccupazione per un futuro su cui si affacciano nubi minacciose: «C'è una grande soddisfazione per aver raccolto i frutti del lavoro appassionato di un anno, che è stato ripagato dalla folla che ha invaso il teatro e la piazza del festival, dai complimenti e dalle reazioni positive al programma cinematografico. Ma soprattutto dall'aver visto che Verona si è accorta del Film Festival della Lessinia. E il nostro ringraziamento non può che andare alle centinaia di persone che salgono appositamente dalla città per parteciparvi. Ciò significa che non solo per merito nostro, ma purtroppo anche per le disavventure di "Schermi d'Amore" - sta diventando il Festival di Verona».
Questi sono i petali della rosa. E le spine?
Se guardo al futuro ho molte preoccupazioni. Il 2011 è stato un anno in cui moltissimi festival veneti, non solo di cinema, hanno dovuto ridurre sensibilmente il proprio programma se non chiudere. Mi vien da chiedermi se faremo la stessa fine. E lo dico perché alla crescita dell'importanza e del programma del Film Festival della Lessinia corrisponde, ahimé, una significativa decrescita del budget. Finora siamo riusciti a farcela perché abbiamo messo in campo una squadra in cui grandi professionisti lavorano con uno spirito da volontariato e perché il Festival è il primo contribuente di se stesso con gli incassi dei biglietti e delle attività collaterali, ma il domani per me è un punto di domanda.
ref.http://www.larena.it/stories/178_interviste/281871_il_film_festival_sta_crescendo_gli_aiuti_calano/
Questi sono i petali della rosa. E le spine?
Se guardo al futuro ho molte preoccupazioni. Il 2011 è stato un anno in cui moltissimi festival veneti, non solo di cinema, hanno dovuto ridurre sensibilmente il proprio programma se non chiudere. Mi vien da chiedermi se faremo la stessa fine. E lo dico perché alla crescita dell'importanza e del programma del Film Festival della Lessinia corrisponde, ahimé, una significativa decrescita del budget. Finora siamo riusciti a farcela perché abbiamo messo in campo una squadra in cui grandi professionisti lavorano con uno spirito da volontariato e perché il Festival è il primo contribuente di se stesso con gli incassi dei biglietti e delle attività collaterali, ma il domani per me è un punto di domanda.
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