Le premesse per il progetto Bluebird sono pari a quelle che hanno caratterizzato le imprese più importanti, le competenze e la passione ci sono tutte, ma purtroppo mancano le risorse economiche e siccome anche il più nobile del progetti deve pur sempre fare i conti con il "vil denaro", il team di ingegneri e piloti dietro quella che vuole diventare l'auto elettrica più veloce del mondo saranno costretti forse a rallentare un po' le tappe di avvicinamento all'agognato traguardo.
L'obiettivo, com'è facile capire, è infatti quello di battere il record di velocità di un modello alimentato ad energia elettrica, tanto che l'ideatore del progetto Bluebird, Don Wales, è convinto che la sua vettura potrà sfondare il muro degli 800 km/h, arrivando a toccare una velocità massima di 500 miglia orarie, cioè qualcosa come 805 km/h. Wales ha tutte le credenziali per riuscirsi, visto che si tratta del nipote di Sir Malcolm Campbell, l'uomo che nel 1924 arrivò a toccare per primo la velocità di 234,96 km/h su terra, per poi riuscire a centrare più volte diversi record di velocità sull'acqua.
Per riuscire nell'impresa, Wales ha riunito un team di 30 elementi che ha iniziato i primi test sulla vettura a Pendine in Galles nel weekend appena passato, ma l'ideatore del progetto ha dichiarato che nonostante il buon inizio permangono i dubbi relativamente al supporto finanziario, dato che non sembra un'impresa da poco quella di mantenere una squadra di 30 persone e garantire l'acquisto del materiale necessario a svolgere i test senza l'ausilio di uno sponsor.
Con un budget limitato e alla ricerca di investitori disposti ad associare il proprio nome o quello della propria azienda alla Bluebird, il gruppo prosegue comunque il suo lavoro, sicuro di poter riuscire a raggiungere il record entro i tempi previsti, cioè nel 2013, denaro permettendo.
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