PESCARA. L'energia eolica è, tra le fonti rinnovabili, quella che può sviluppare la maggiore efficienza a prezzi più contenuti, se si fa eccezione per l'idroelettrico che però ha raggiunto, per ragioni obiettive, limiti invalicabili alla sua crescita.
E' per questo che il progetto Powered, lo sviluppo di parchi eolici offshore in Adriatico, presentato ieri all'auditorium Petruzzi di Pescara (12 partner pubblici e uno privato, una dotazione di 4,5 milioni, la Regione Abruzzo capofila), si candida a diventare una delle scommesse (si vedrà se vincente) per l'Italia energetica disegnata dalla direttiva europea cosiddetta "20-20-20", nella quale si chiede ai paesi della Ue di raggiungere il 20% di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2020.
L'Italia è lontana dal risultato (nel 2005 era al 5,2%, dovrà arrivare al 17%). Con l'eolico offshore potrebbe produrre 2000 dei 12mila Mw che mancano all'appello. Il problema è che l'Italia, al contrario dei paesi che si affacciano sul Mare del Nord, non ha una normativa per l'offshore, non ha studi affidabili sui venti, non ha know-how industriale. A questo vuole rimediare Powered, che in tre anni, impegnando i paesi della macroregione Adriatico-Ionica, punta a colmare le lacune e le criticità di questo nuovo settore delineandone le linee guida.
PER L'ARTICOLO VAI A http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2011/04/01/news/energia-l-eolico-si-sposta-in-mare-3830340
E' per questo che il progetto Powered, lo sviluppo di parchi eolici offshore in Adriatico, presentato ieri all'auditorium Petruzzi di Pescara (12 partner pubblici e uno privato, una dotazione di 4,5 milioni, la Regione Abruzzo capofila), si candida a diventare una delle scommesse (si vedrà se vincente) per l'Italia energetica disegnata dalla direttiva europea cosiddetta "20-20-20", nella quale si chiede ai paesi della Ue di raggiungere il 20% di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2020.
L'Italia è lontana dal risultato (nel 2005 era al 5,2%, dovrà arrivare al 17%). Con l'eolico offshore potrebbe produrre 2000 dei 12mila Mw che mancano all'appello. Il problema è che l'Italia, al contrario dei paesi che si affacciano sul Mare del Nord, non ha una normativa per l'offshore, non ha studi affidabili sui venti, non ha know-how industriale. A questo vuole rimediare Powered, che in tre anni, impegnando i paesi della macroregione Adriatico-Ionica, punta a colmare le lacune e le criticità di questo nuovo settore delineandone le linee guida.
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