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sabato 15 gennaio 2011

Stop ai sacchetti di plastica, è caos sul decreto

In assenza che il Governo prenda una posizione chiara, a replicare ai produttori dei sacchetti è il senatore Francesco Ferrante, già direttore di Legambiente, che sottolinea come, per far entrare in vigore il provvedimento, non serva nessun decreto attuativo: “La legge 296 è stata approvata”.

Secondo il politico ambientalista, la Unionplast avrebbe dovuto preparare le aziende associate a riconvertire la produzione, invece di fare battaglia di retroguardia: “Chialchia dovrebbe dimettersi. Invece di cercare soluzioni condivise con il legislatore, per esempio per valutare quali tipi di sacchetti possano essere considerati riutilizzabili perché sufficientemente spessi, e dunque esclusi dal bando, il Direttore ha continuato a rassicurare i produttori sostenendo che il divieto non sarebbe mai entrato in vigore. Ha una responsabilità gravissima”.

Peccato però che la legge 296 sia quantomeno vaga: non si parla di sanzioni e non si definisce eppure cosa esattamente s’intenda per sacchetto di plastica. Insomma, dal 2 gennaio chi prenderà la multa e quale multa? Nessuno, secondo Ferrante. “Bisogna dare tempo ai rivenditori di esaurire le scorte. Ma non è vero – continua il senatore – che le multe non possono essere inflitte perché manca una precisa indicazione sul sanzionamene nella legge 296, questa è una sciocchezza”.




In attesa di capirci qualche cosa di più, vale quanto dichiarato dal ministro Prestigiacomo a latere del dm: “Mi sono molto battuta e tutto il Governo si è dichiarato favorevole al fatto che si procedesse senza ulteriori proroghe. Per le scorte faremo accordi coi produttori e i consorzi che riciclano la plastica, non credo che ci saranno problemi”.

di Elena Donà e Paolo Hutter

Il fatto.it