La startup padovana EZ Lab, nata nel 2014 da Massimo Morbiato, vulcanico imprenditore del settore informatico, ha vinto il premio Lamarck Giovani Confindustria Smau, riconoscimento assegnato a chi viene ritenuto pronto a incontrare il mondo dell’industria. EZ Lab (fra le imprese ospitate da Invitalia nella propria sezione Smart&Smart, padiglione 4, stand A29) è stata selezionata assieme ad altre due realtà fra le oltre 200 startup presenti all’evento di riferimento nei settori innovazione e digitale. A Smau, che si tiene fino al 27 ottobre a Fieramilanocity, Ez Lab ha presenta in anteprima AgriOpenData, innovativa piattaforma al servizio dell’agrifood che utilizza la tecnologia blockchain – alla base del funzionamento degli scambi dei Bitcoin – per tracciare in modo sicuro il percorso della filiera agroalimentare – una questione più che aperta dopo le recenti notizie di false certificazioni .
In sostanza, con lo smartphone, il consumatore potrà conoscere il percorso del prodotto dal campo allo scaffale del supermercato. Si potrà leggere, in tempo reale e attraverso il proprio smartphone, la carta di identità dei prodotti in vendita: conoscere, così, tutti i passaggi intercorsi dal campo alla tavola, sementi utilizzate e trattamenti effettuati, i chilometri percorsi nella filiera. Un’operazione oggi possibile grazie all’innovativa app AgriOpenData, messa a punto da EZ Lab e lanciata sul mercato proprio in occasione di Smau Milano 2016.
Il protocollo blockchain, che sfrutta la tecnologia peer-to-peer, è sicuro e inespugnabile e garantisce il massimo livello di sicurezza oggi esistente sul mercato per quanto riguarda la certificazioni delle transazioni. Applicando questa tecnologia alla piattaforma al servizio dell’agricoltura AgriOpenData, che già nella sua prima release era arrivata fra i finalisti del bando europeo Finodex, Ez Lab propone oggi sul mercato un’applicazione che consentirà al consumatore finale di visualizzare il “passaporto elettronico” del prodotto agroalimentare che sta acquistando. Sarà sufficiente leggere con lo smartphone il codice riportato sul prodotto. Codice che non può essere falsificato: le informazioni sono certificate perché sono il frutto di un processo di tracciamento automatico non soggetto a interventi discrezionali. Basta pensare, ad esempio, che i dati inseriti dall’azienda agricola a monte della filiera sono rigorosamente geolocalizzati, impossibile falsificare luogo o data di produzione. In questo modo AgriOpenData può aprire nuove prospettive nel settore dello SmartAgriFood, con sviluppi molto interessanti in particolare nel settore del biologico o del “chilometro zero”, per i quali può rappresentare una nuova forma di certificazione.
Come funziona? Un esempio pratico: quando il grano deve ancora essere raccolto, ad esso è automaticamente associato un codice composto da più sottocodici, che indicano in modo univoco il campo in cui viene prodotto, il tipo di sementi utilizzate, di trattamenti effettuati e il “titolare” del trattamento. Ad ogni passaggio della filiera questo codice viene implementato con altri codici, anch’essi associati in modo automatico, che identificano via via il mulino in cui viene macinato, il tipo di lavorazione, il magazzino della Gdo in cui viene stoccata la farina, il supermercato che rappresenta la destinazione finale: tutti i passaggi della filiera vengono così cristallizzati e certificati nel codice finale riportato accanto all’etichetta, e possono essere controllati in ogni momento e in tempo reale dai diversi attori della filiera stessa così come dal consumatore che acquista il prodotto. Alla nuova piattaforma proposta da Ez lab, che è alla ricerca di potenziali investitori interessati a sostenere il progetto, già guardano con interesse alcuni grandi marchi del settore dell’alimentare.
http://barbaraganz.blog.ilsole24ore.com/2016/10/26/la-tecnologia-dei-bitcoin-applicata-alla-spesa-del-supermercato-contro-i-falsi-la-startup-padovana-premiata-a-smau/