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venerdì 8 agosto 2014

Da internazionale: Come sarà il nuovo senato.

Come sarà il nuovo senato. Tra le principali novità della riforma c’è il rinnovamento del senato. I senatori non saranno eletti dai cittadini, ma dai consigli regionali. Nel nuovo senato siederanno 100 senatori (oggi sono 315): 95 rappresentanti delle istituzioni territoriali (74 consiglieri regionali e 21 sindaci) e cinque nominati dal presidente della repubblica. La durata del mandato dei senatori coinciderà con quella degli organi delle istituzioni territoriali. Il loro mandato durerà sette anni. I nuovi senatori conserveranno l’immunità parlamentare, quindi non potranno essere arrestati senza l’autorizzazione del senato stesso.
Il senato inoltre non sarà più un organo legislativo con pieni poteri: potrà votare solo per riforme costituzionali, leggi costituzionali, leggi elettorali degli enti locali e ratifiche dei trattati internazionali, leggi sui referendum popolari e il diritto di famiglia, il matrimonio e il diritto alla salute, come scrive Il Post. La camera quindi potrà approvare delle leggi senza che siano approvate anche dal senato. E sarà l’unica assemblea legislativa a votare la fiducia al governo.

Come cambia il titolo V. Il ddl Boschi cambia anche in parte il titolo V, quella parte della costituzione che regola le attività di comuni, province e regioni. La riforma in questo caso aumenta le competenze dello stato su alcune materie come l’istruzione, la tutela dell’ambiente e dei beni culturali, l’organizzazione dei servizi sanitari, la mobilità e le infrastrutture. Sarà permesso anche il commissariamento di regioni ed enti locali in caso di dissesto finanziario.
I referendum. Cambiano le regole sui referendum abrogativi, attraverso la modifica dell’articolo 75 della costituzione. La riforma introduce un doppio quorum: per essere valida, la consultazione avrà bisogno di 500mila firme e della partecipazione della maggioranza degli aventi diritto, oppure di 800mila firme con la partecipazione della maggioranza dei votanti alle ultime elezioni della camera.
Verrà inoltre introdotto il giudizio preventivo della corte costituzionale sulle leggi elettorali, con ricorso motivato di un terzo dei componenti della camera. La corte si dovrà pronunciare entro un mese.
L’elezione del presidente della repubblica. La riforma modifica anche i quorum per l’elezione del capo dello stato, che sarà votato dai deputati della camera e dai 100 senatori. Dopo il quarto scrutinio sarà sufficiente la maggioranza dei tre quinti dell’assemblea. Dopo l’ottavo scrutinio basterà la maggioranza assoluta.
Subito dopo l’approvazione del ddl saranno applicate altre norme. Tra queste l’abolizione del Cnel, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, e il tetto agli stipendi di presidenti e consiglieri regionali, che non potranno essere superiori a quelli dei sindaci del comune capoluogo.

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