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LA REPUBBLICA VENETA EMETTE I PRIMI TITOLI DI STATO
on aprile 22, 2014Allo studio anche nuove “gite fiscali” in Austria, Baviera e Polonia e un sistema di tesoreria europea per i Comuni veneti, con autonomia fiscale fino al 98%.La Repubblica Veneta entra nel vivo del proprio esercizio di sovranità ed indipendenza anche da un punto di vista finanziario con l’emissione dei propri primi Titoli di Stato.L’esigenza di finanziamento delle attività di strutturazione della Repubblica Veneta, particolarmente onerose nella fase di transizione in atto, sarà quindi assolta grazie a un prestito che sarà fatto alla Repubblica Veneta direttamente da investitori veneti ed esteri. L’emissione sarà a cura della Tesoreria della Repubblica Veneta, che sarà istituita in questi giorni dalla Delegazione dei Dieci.I primi Titoli di Stato che saranno emessi sono i Buoni Federali Costitutivi (BFC), con tagli previsti da 1.000,00 € (acquistabili a 100,00 €) e da 10.000,00 € (acquistabili a 1.000,00 €).I BFC saranno pagabili entro sei mesi dall’approvazione della Costituzione della Repubblica Veneta.Entro pochi giorni saranno rese note le modalità di prenotazione dei BFC. La prima emissione prevede il rilascio di Titoli di stato per una prima tranche di test di 20 milioni di euro.Sempre allo studio della Delegazione dei Dieci c’è anche la riattivazione delle “esplorazioni fiscali” in altri Paesi che tutelino i risparmiatori veneti dal rischio di default dello stato italiano. Rispetto all’esperienza del 2010, con l’organizzazione di “corriere di risparmiatori in fuga” verso le banche slovene e austriache, si stanno studiando altre fiscalità attraenti per i cittadini veneti, nel periodo di transizione in corso prima dell’approvazione della Costituzione della Repubblica Veneta. Tra i Paesi allo studio vi sono, tra gli altri, sempre l’Austria, la Baviera e la Polonia.Un’ulteriore campo di attività riguarda la possibilità di aprire una Fondazione nel Liechtenstein (Stiftung), per consentire ai Comuni veneti di gestire le proprie Tesorerie Comunali presso un sistema di tesoreria riconosciuta dall’Unione Europea e non soggetta agli artigli rapaci del mostro fiscale italiano e senza pertanto essere depredati per tramite della tesoreria unica statale italiana. I Comuni veneti nel periodo di transizione potranno quindi applicare il decreto di esenzione fiscale totalepromulgato dalla Delegazione dei Dieci il 25 marzo scorso e passare quindi al regime di fiscalità veneta che consente loro piena autonomia fiscale. In tal modo i cittadini saranno sollevati dalla pressione fiscale insostenibile dello stato italiano e i comuni potranno finalmente godere di risorse adeguate per erogare servizi pubblici.Gianluca Busato ha dichiarato: “le prospettive di investimento nelle attività della Repubblica Veneta sono particolarmente convenienti sia per gli investitori veneti sia per gli investitori esteri. L’enorme surplus finanziario di più di 20 miliardi di euro annui di cui gode la Repubblica Veneta permetterà una veloce restituzione di dieci volte il capitale investito, che sarà garantito dalla riconosciuta solidità della Repubblica. Per quanto riguarda inoltre i primi Comuni Veneti che aderiranno al meccanismo di tesoreria europea delocalizzata in Liechtenstein, essi si vedranno riconosciuta, per meriti patriotici, una forma di autonomia avanzata, simile a quella che sarà riconosciuta ai comuni di confine come già presentato a Sappada – Plodn. Parliamo di una quota del 95-98% di risorse fiscali, sul totale del gettito, che saranno trattenute nel territorio comunale.”Ufficio stampa
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