Come da tradizione ItaGliota anche la sobria ultima misura regalataci dal governo Letta sta producendo danni senza precedenti. Mi riferisco alla norma secondo la quale le banche devono trattenere il 20% di ogni somma che venga bonificata in Italia dall’estero che abbia natura diversa da quella reddituale (cioè se non si tratta di somme che derivano da lavoro o attività commerciali).
Il paradigma dell’agenzia delle Entrate è quello di considerare ogni bonifico proveniente dall’estero e diretto ad una persona fisica italiana (o ad un ente non commerciale) come scaturito da investimenti detenuti all’estero o da attività estere di carattere finanziario. Chiunque non dichiari alla propria banca che i bonifici che riceve dall’estero non sono ricollegabili ad attività finanziarie, si vedrà addebitata un’aliquota del 20% alla fonte. Aliquota che finirà, tramite banca, nelle casse del fisco per poi essere scomputata in sede di dichiarazione annuale dei redditi. E’ importante sottolineare che tale trattenuta non si applica alle persone fisiche che ricevano bonifici nell’ambito della propria attività d’impresa o di lavoro autonomo e allorchè la riscossione non avvenga tramite l’intervento di un intermediario finanziario.LA DICHIARAZIONE PER ESENZIONE - La dichiarazione viene rilasciata preventivamente dal cliente, in forma libera, e deve attestare che i bonifici non costituiscano, nemmeno in parte, un reddito di capitale o un reddito diverso di fonte estera. In questo caso la ritenuta non viene applicata, ma la banca ha l’obbligo di segnalare all’Amministrazione Finanziaria il nominativo del cliente e l’ammontare dell’ accredito percepito. In linea teorica c’è tempo fino al 30 giugno per presentare la dichiarazione, ma in questo senso il provvedimento è piuttosto fumoso. La cosa migliore da fare è verificare con ogni singolo istituto di credito.
Dunque in teoria se si prevede di ricevere bonifici dall’estero, per ogni bonifico bisogna andare in banca e fare una dichiararazione in forma libera (come non si sa) con cui si attesta che tale somma NON costituisca reddito di capitale.
Ma voglio tradurre meglio la norma: il fisco italiano PRESUME che ogni bonifico che proviene dall’estero sia CAPITAL GAIN! e dunque applica un 20% di trattenuta e POI starà a VOI dimostrare che non è così.
Molte banche italiane ovviamente brancolano nel buio, non hanno moduli per le dichiarazioni attestanti la NON natura reddituale delle somme bonificate dall’estero e capita che ti trattengano il 20%…. e poi si vedrà (cioè poi te la vedi tu cl fisco).
I media sussidiati italiani ovviamente si guardano bene dal sollevare un caso nazionale, sia mai che una parte di questa estorsione vada a garantire ancora qualche aiuto di Stato. Ad ogni modo sapete cosa succederà? (e sta già succedendo)
E’ facile.
- Che dopo un primo momento di follia ogni singolo cittadino italiano sta bloccando qualsiasi bonifico verso l’Italia e cercando metodi alternativi per ottenere il proprio denaro entro i confini nazionali.
- Altri cittadini italiani, più fortunati, stanno semplicemente accelerando il loro processo di delocalizzazione
- E comunque abbiamo un nuovo fantastico vincolo che distriuggerà creazione di ricchezza PIL e magari qualche capitale in rientro.
Purtroppo di pari passo con le necessità dello Stato verrà distrutta ogni libertà personale ad una ad una.
Il mio profondo rispetto va a chi decide di rimanere in Italia ( o non può proprio andare via), per tutti gli altri vi dico: FATE LE VALIGE il costo per rimanere si alza sempre di più, siamo solo all’antipasto.
Siate Consapevoli, Siate Preparati.
p.s. Lunedì andrò nella mia banca (cioè dove ho lasciato le noccioline italiche) a chiedere lumi e procedure. Vorrei che anche voi faceste lo stesso e mi inviaste le risposte ottenute nei commenti o presso rischiocalcolato@gmail.com (ditemi se posso pubblicare ciò che avrete scoperto)
http://www.rischiocalcolato.it/2014/02/ii-livello-di-disperazione-di-banche-e-stato-dietro-la-trattenuta-automatica-del-20-sui-bonifici-esteri.html