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giovedì 17 novembre 2011

Un’autostrada a idrogeno tra Modena e Monaco di Baviera



Il primo impianto a Bolzano e produrrà 250 metri cubi all'ora

Roma, 16 novembre 2011 - L’idrogeno sostituirà i carburanti e i combustibili fossili. Il progetto H2 Sudtirolo per la produzione, purificazione, compressione, stoccaggio temporaneo in serbatoi sotto pressione e distribuzione di idrogeno per veicoli, generato da fonti di energia rinnovabile quali fotovoltaico, eolico e idroelettrico, è pronto. Gli impianti per rifornire le auto a impatto zero saranno terminati nel 2012, e, nel 2015, sarà possibile viaggiare sull’autostrada Modena-Monaco di Baviera senza rischio di rimanere a secco, poiché ogni 100 chilometri, lungo i 650 chilometri di autostrada, saranno istallati distributori a idrogeno. A dare l’annuncio Thomas Klauser il direttore dell'Istituto per Innovazioni Tecnologiche, il centro di ricerca italo-tedesco che vede tra i soci la Provincia Autonoma di Bolzano Alto Adige e la società che gestisce l'Autostrada del Brennero.
Il primo impianto pilota sta nascendo a Bolzano e potrà produrre 250 metri cubi all'ora per una capacità annua di circa 2 milioni di metri cubi. “L’idrogeno dell’impianto sarà prodotto – ha sottolineato Thomas Klauser - tramite elettrolisi, gestita con energia elettrica rinnovabile, ricavata in parte dall’impianto fotovoltaico sul tetto degli edifici di produzione e gestione, e in parte con energia da impianti idroelettrici”.
La messa a regime, però, non è che un piccolo passo. Spiega infatti il direttore dell'Istituto che già nel 2012-2013 arriveranno in provincia di Bolzano le auto a idrogeno della prima flotta. “Si tratta – ha evidenziato Klauser - di un primo passo per coinvolgere la cittadinanza: le auto saranno a disposizione per il noleggio, in modo che questa fase permetta ai cittadini di prendere confidenza con questa tecnologia. È un passo molto importante, assieme all'apertura degli impianti di Bolzano sud al pubblico. Dall'analisi che abbiamo fatto – ha raccontato il direttore - ci siamo accorti che questo tipo di shift tecnologico non può funzionare se non si coinvolge fin da subito il pubblico: ci sono diversi esempi che lo dimostrano". Si andrà verso il 2014-2015, quando il progetto entrerà nella fase di regime pieno, con l'acquisto di mezzi pubblici a idrogeno, il potenziamento dei punti di rifornimento lungo l'autostrada e nella provincia, spingendo nella direzione del salto nelle abitudini degli altoatesini.
"Gli effetti positivi diretti del progetto sono quelli dovuti all'eliminazione dei gas inquinanti", ha spiega to Klauser.” Gli impianti di Bolzano sud sono dotati anche di un impianto fotovoltaico che garantirà l'energia necessaria al funzionamento degli edifici. Questa tecnologia non rimarrà confinata tra nord Italia, Austria e Germania, ma ha evidenziato Klauser "il progetto è una testa di ponte che vuole cercare di collegare isole dove già l'idrogeno è una realtà per la mobilità, come appunto la Baviera”.
In Italia le cose si stanno muovendo: la città di Milano sta per acquistare una piccola flotta di autobus a idrogeno e anche a Venezia le cose stanno spostandosi verso questa direzione". Oltre al corridoio Nord-Sud, si potrà avere a breve anche una seconda autostrada dell'idrogenoche collegherà Milano a Venezia: la nuova A4.
Il Green Corridor è nato nell’ambito del Brenner basis tunnel (Bbt), cioè dalla discussione su come applicare, concretamente, i concetti di eco-compatibilità ed eliminazione delle emissioni di CO2. L'Unione Europea sta osservando con interesse da tempo il progetto e ha già attivato la procedura per annoverare H2 Sudtirolo tra le best practice: un modello da seguire.
Laura Perna