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sabato 30 luglio 2011

L'Italia su Internet cresce al rallentatore - Corriere della Sera

MILANO – Altro che locomotiva. Sulle autostrade digitali l’Italia va a passo di lumaca, anche se lentamente migliora. È ancora una volta un bollettino scoraggiante quello disegnato da Akamai nel suo «dossier sullo stato d’Internet» relativo al primo trimestre dell’anno. Migliora la posizione complessiva del nostro Paese, ma c’è ancora tanto da fare per poter garantire a tutti una Rete accessibile e veloce.

ITALIA LENTA A CONNETTERSI – Iniziamo con l’annoso problema della velocità delle connessioni. L’Italia ha un unico primato. E non è lusinghiero. Siamo il Paese europeo con il maggior numero di connessioni lente: lo 0,9% degli italiani si connette ancora a una velocità di 256kbps. In pratica, la vecchia connessione con doppino telefonico, preistoria dell’era digitale. Un dato che pur sembrando basso, è il più alto d’Europa, in una gara per altro ridotta a 7, visto che 16 Paesi del Vecchio continente su 23 hanno già abbandonato questo tipo di connessione. Man mano che accelerano i bit per secondo, l’Italia scivola verso il fondo: se la cava ancora con le velocità standard (2 Mbps) dove siamo 14esimi (l’85% degli utenti italiani ha una connessione a banda larga, ormai considerata necessaria). Iniziamo a perdere colpi sulla media di velocità delle nostre infrastrutture digitali:18esimi su 23 (appena 3,7 Mbps, contro i 7,5 dell’Olanda, in testa alla graduatoria). Mentre raschiamo il fondo sulle cosiddette «high broadband», le autostrade digitali su fibra ottica. L’Italia è penultima (in compagnia della Spagna e solo davanti alla Grecia) per utenze connesse a una velocità superiore ai 5Mbps (appena l’11% della popolazione, contro il 56% degli olandesi, ancora una volta alla guida della classifica europea), ma in aumento rispetto al 6% dell’ultimo trimestre. Se poi parliamo di città «superveloci» e cioè dotate di cablaggi che consentono di navigare ad altissime velocità, nelle prime 200 al mondo, neanche una è italiana. A dir la verità, appena 12 centri sono europei (e nessuno nelle prime 20) e l’Asia è padrona: la città giapponese di Tokai, al top della classifica, «viaggia» a una media di 13.2 Mbps. E tre Paesi asiatici (Corea del Sud, Hong Kong e Giappone) si confermano i Paesi «più veloci». Gli altri sette Paesi della top 10 sono tutti europei (senza Italia): con Romania, Repubblica ceca e Lituania che conducono l’ex «blocco dell’Est». Più indietro gli Stati Uniti («solo» 12esimi). L’Italia è 39esima su 49 Paesi in classifica e recupera solo 3 posizioni rispetto a fine 2010.