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mercoledì 27 luglio 2011

Il lupo torna a essere una preda (ma quei fucili sono un errore) - Corriere della Sera

La commissione Agricoltura della Camera ha approvato martedì all'unanimità un documento ove si consentirebbe, se diventasse legge, l'abbattimento dei lupi «per prevenire danni importanti al bestiame».

Tutti d'accordo: un documento bipartisan. Tutti d'accordo, però, all'interno della commissione, ma non tra gli studiosi di ecologia e tra i difensori, questi in un'ottica animalista, dello splendido e prezioso predatore. Si sono subito fatti sentire, e assai criticamente, il presidente della Lipu Fulvio Mamone Capria («È scioccante leggere che il principale problema per l'agricoltura italiana sia il lupo, definito un "terrore", con una criminalizzazione inaccettabile») e il consigliere nazionale dell'Enpa, l'ente nazionale per la protezione degli animali, Annamaria Procacci («I danneggiamenti imputabili ai lupi valgono appena cinquantamila euro in tutto il territorio nazionale»). Altre voci dissenzienti certo non mancheranno nei prossimi giorni.

Occorre dire, a commento, che il documento ancora una volta sottolinea la non volontà, oppure forse l'incapacità politica, di affrontare un problema della naturamirando a far le cose come si dovrebbe, cioè secondo scienza e ragionevolezza. Prevalgono invece la faciloneria, l'approssimazione e, purtroppo, l'idea illusoria che, usando metodi drastici e rifacendosi a un malinteso buonsenso, si possa ottenere qualcosa di efficace in ambito naturalistico.