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sabato 2 aprile 2011

A pochi secondi dal sisma


Nel prossimo futuro, la crescita dell’urbanizzazione porterà sempre più persone in città ad alto rischio sismico in ogni parte del mondo. Ma se non è possibile prevedere i terremoti, che cosa si può fare per prevenire vittime e danni a infrastrutture in caso di eventi sismici? Su «Le Scienze» di aprile, in occasione del secondo anniversario del terremoto che ha colpito L’Aquila, pubblichiamo un articolo di ricercatori italiani in cui si illustra il funzionamento di sistemi di rilevamento precoce di eventi sismici grazie ai quali è possibile mitigare i danni causati da un sisma e salvare vite umane.

Questi sistemi sono basati su una rete di sensori distribuiti su un determinato territorio a rischio e rilevano i primissimi segnali di un sisma, mettendo in moto meccanismi di allarme che possono anticipare di decine di secondi l’arrivo delle scosse più violente e distruttive. Reti simili sono già operative in alcune parti del mondo, per esempio in Giappone, dove il terremoto dello scorso marzo è stato un impegnativo banco di prova. Altri sistemi, uno dei quali in Campania, sono in fase di sperimentazione ma potrebbero diventare presto operativi.