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martedì 26 aprile 2011

Germania rinnovabile: 17% dell’energia prodotta è pulita


Si svolgerà dal 6 al 15 maggio in Germania la Woche der Sonne, la settimana del sole, che vedrà lo svolgimento di presentazioni, fiere, conferenze, incontri e altri eventi tutti dedicati all’energia solare.
La Germania pare ormai votata alle rinnovabili: il 17% dell’elettricità tedesca dipende da fonti rinnovabili (sole, acqua, vento, biomassa). Negli ultimi dieci anni, grazie anche ad una legge entrata in vigore che ha introdotto un meccanismo di sussidi, l’incremento è stato notevole. Per incentivare l’uso delle fonti ecologiche, il Governo federale ha permesso a tutti di vendere alle aziende elettriche l’eccesso di energia prodotto da fonti rinnovabili, vale a dire dai pannelli solari posti sul tetto di un’abitazione o dai mulini a vento costruiti nei campi di una fattoria.
Inizialmente l’energia fotovoltaica è stata venduta a 50,62 centesimi di euro al Kwh, sino a diminuire gradualmente all’attuale 28,74 centesimi di euro.Dall’estate 2011 sarà diminuito del 15%. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: nel solo 2010 la potenza installata è salita da 10mila megawatt a 17mila megawatt.
Il Governo tedesco, insieme agli incentivi, ha finanziato la ricerca e promosso l’export: oggi il settore delle energie rinnovabili dà lavoro a 370mila persone, con un aumento dell’8% rispetto al 2009. La Germania è ormai un grande esportatore mondiale, anche se deve fare i conti con la concorrenza di Cina e Stati Uniti che possono mettere in campo economie di scala più grandi. Un recente rapporto del centro-studi RWI di Essen calcola che gli aiuti cumulati al settore delle energie rinnovabili ammonteranno dal 2000 al 2013 a 77 miliardi di euro. Alcuni osservatori sostengono che la politica economica tedesca ha certamente contribuito a creare un nuovo settore economico, ma si chiede se il mercato non sia segnato da troppe distorsioni.
In ogni caso, il successo della Germania in questo campo è da attribuire anche a un amore tutto tedesco per le tecnologie innovative e a un’innata capacità del cittadino tedesco di mostrare una costanza invidiabile. Tanto che sulla scia del disastro atomico di Fukushima, il cancelliere Angela Merkel ha deciso di studiare una possibile uscita dal nucleare, che ancora oggi produce il 22% dell’elettricità tedesca.
(fonte: sole24ore)