Non c’e’ nessun elemento scientificamente fondato per dire che a Roma ci sara’ un terremoto il prossimo 11 maggio. In generale, anche se tutta l’Italia e’ a rischio sismico, ”Roma ha una pericolosita’ sismica modesta”: cosi’ i sismologi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) rispondono alle tante domande che stanno ricevendo in questi giorni sulla previsione del terremoto dell’11 maggio a Roma. D’altro canto, rilevano, dall’analisi delle carte di Raffaele Bendandi (l’autodidatta, morto nel ’79 e vissuto a Faenza, al quale la previsione e’ stata attribuita) ”non emerge nessuna previsione di un eventuale sisma a Roma per l’11 maggio di quest’anno”. ”Roma – spiegano gli esperti dell’Ingv – e’ ubicata piuttosto ai margini della zona a maggiore sismicita’ della penisola e quindi ha una pericolosita’ sismica modesta. A parte piccoli terremoti locali molto rari, risente dei terremoti dell’Appennino centrale e di quelli dei Colli Albani, che sono meno forti”.
Va detto comunque, aggiungono, che ‘‘la probabilita’ che avvenga un forte terremoto in Italia centrale in un qualunque giorno dell’anno e’ bassa, ma non e’ nulla”. E’ solo una credenza popolare quella secondo cui Roma non e’ a rischio di terremoti per il suo sottosuolo e’ pieno di cavita’: ha origine da antiche teorie di Aristotele e Plinio il Vecchio, secondo cui i terremoti erano causati dai gas sotterranei e che le cavita’ nel sottosuolo di Roma lasciassero uscire i gas all’esterno allentando la pressione. Altrettanto aleatori sono i principi su cui si basa la teoria di Bendandi, costruita su presunte forze generate dagli allineamenti di pianeti, Sole e Luna. Lo stesso Ingv sta collaborando alla sistemazione dei numerosi appunti di Bendandi (non ha mai pubblicato le sue teorie su riviste scientifiche) in collaborazione con l’istituzione culturale ”La Bendandiana”.
Prevedere i terremoti sulla base dei movimenti degli astri, osserva l’Ingv, non ha basi scientifiche perche’ ‘‘le forze causate dai corpi celesti sulla Terra sono piccole rispetto alle forze interne, quelle determinate dallo spostamento delle placche”. Ad oggi, infine, ”non e’ possible prevedere i terremoti” perche’ la complessita’ dei fenomeni che li generano non lo permette. ”Si possono pero’ fare delle previsioni probabilistiche, cioe’ si puo’ stimare la probabilita’ che si verifichi un terremoto di una certa magnitudo, in un determinato intervallo di tempo e in una certa area”. (ANSA)