La Geotermia Sottomarina
Cos'è
Il calore è una forma di energia e, in senso stretto, l’energia geotermica è il calore contenuto nell’interno della Terra. Esso è all’origine di molti fenomeni geologici di scala planetaria. Tuttavia, l’espressione “energia geotermica” è generalmente impiegata, nell’uso comune, per indicare quella parte del calore terrestre, che può, o potrebbe essere, estratta dal sottosuolo e sfruttata dall’uomo.
L’energia geotermica è generalmente definita rinnovabile e sostenibile. Il termine rinnovabile si riferisce ad una proprietà della sorgente di energia, mentre il termine sostenibile descrive come la risorsa è utilizzata.
Quando si sfrutta un sistema geotermico naturale, la ricarica energetica avviene attraverso l’apporto al sistema di fluidi caldi contemporaneamente (o in tempi comparabili) allo sfruttamento. Questo permette di classificare l’energia geotermica come risorsa energetica rinnovabile.
Oggi, nonostante politiche nazionali di sostegno alle fonti energetiche rinnovabili e di contenimento delle emissioni di CO2 il contributo della produzione geotermoelettrica nel futuro scenario energetico nazionale è ancora minimo. In pratica, la geotermia è una dote che ci portiamo dietro da più di 100 anni ma di cui non sappiamo apprezzarne le potenzialità e gli sviluppi futuri, soprattutto considerando l’attuale quadro energetico nazionale.
I giacimenti geotermici del Tirreno meridionale sono una risorsa di energia interamente italiana, che nel prossimo futuro può contribuire concretamente all’incremento degli approvvigionamenti energetici nazionali, la diversificazione del mix energetico, l’aumento della produzione da fonti rinnovabili e l’abbattimento delle emissioni di gas serra in atmosfera.
L’Italia è in forte ritardo rispetto agli obiettivi degli Stati Membri dell’Unione Europea per il 2020 (Consiglio Europeo del 9 marzo 2007).
La fonte geotermica copre finora meno dell’1% dei consumi energetici nazionali; questa quota è dovuta unicamente allo sfruttamento dei campi geotermici della Toscana meridionale (Larderello, Monte Amiata) e non sono previsti sostanziali incrementi della produzione nel prossimo futuro.
Dal 2005 Eurobuilding S.p.A. ha avviato un’indagine ed una serie di studi sperimentali sul vulcano sottomarino Marsili con la collaborazione dei più importanti Istituti di Ricerca italiani nel campo della geotermia e delle scienze del mare (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Istituto di Geologia Marina del CNR di Bologna e Università di Chieti). I risultati hanno rivelato la presenza, all’interno del vulcano, di decine di milioni di metri cubi di fluidi ad alto contenuto energetico. Questi possono garantire, entro il 2020, una produzione annua di circa 4 TWh di energia elettrica (pari alla produzione di una centrale nucleare di media taglia), una quota che raddoppierebbe di fatto la produzione nazionale da fonte geotermica. Lo sfruttamento di tutti i potenzialigiacimenti geotermici del Tirreno meridionale, realizzabile nei prossimi 30 anni, può coprire il 7-10% dei consumi totali di energia nazionali.